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Natale: "abbuffata" da 2,8 miliardi, ma avanzano gli sprechi

Secondo le stime di Coldiretti, si è risparmiato in caviale, ostriche, salmone e champagne non si è lesinato in bolliti, cappelletti, salumi, carni, spumanti, panettoni, pandori, pesci, formaggi e quant'altro. Il risultato è che è rimasto sulle tavole oltre un terzo delle portate preparate per la vigilia e per il pranzo

ROMA. Un'abbuffata da 2,8 miliardi che si chiude con 1 miliardo che finisce nei rifiuti. E' questo il poco poetico epilogo delle feste natalizie passate a tavola. Se a Natale, secondo le stime di Coldiretti, si è risparmiato in caviale, ostriche, salmone e champagne non si è lesinato in bolliti, cappelletti, salumi, carni, spumanti, panettoni, pandori, pesci, formaggi e quant'altro.    Il risultato è che è rimasto sulle tavole oltre un terzo delle portate preparate per la vigilia e per il pranzo di Natale, per un valore di circa un miliardo che rischia di finire nel bidone della spazzatura. La stima è sempre di Coldiretti. Ad essere gettati sono soprattutto i prodotti già cucinati e quelli più deperibili come frutta, verdura, pane, pasta, latticini e affettati.   A questo punto entrano in gioco le ricette "antispreco".


Secondo la Coldiretti polpette, frittate, pizze farcite, caponata e macedonia sono un'ottima soluzione per utilizzare gli avanzi secondo le preziose ricette della nonna. In un momento di difficoltà economica è infatti importante raccogliere l'invito alla sobrietà e - sottolinea la Coldiretti - ad utilizzare la fantasia e il tempo libero delle feste per recuperare con gusto i cibi rimasti sulle tavole. Una usanza molto diffusa che nel passato ha dato origine a piatti diventati simbolo della cultura enogastronomica del territorio come la ribollita toscana, i canederli trentini, la pinza veneta o al sud la frittata di pasta o le braciole di carne, involtini ottenuti dal rostbeef avanzato con l'aggiunta di salame e formaggio.   


Polpette o polpettoni a base di carne o tartare di pesce sono l'ideale per recuperare il cibo del giorno prima, ma anche le frittate possono dare - continua la Coldiretti - un gusto nuovo ai piatti di verdura o di pasta, senza dimenticare la ratatouille (versione nizzarda dell'italiana caponata realizzata con verdure stufate) . La frutta secca in più può essere facilmente caramellata per diventare un ottimo "torrone" mentre con quella fresca si ottengono pasticciate, marmellate o macedonie. E per dare un nuovo sapore ai dolci più tradizionali, come il pandoro o il panettone, si ricorre spesso alla farcitura con creme. O molto più banalmente possono servire da merenda e la colazione dei piccoli di casa fino all'epifania.

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