Palermo. "Dobbiamo risvegliare le nostre coscienze. Il grande difetto di noi siciliani è che accettiamo in modo passivo qualsivoglia situazione, senza reagire". Lo ha detto il presidente della Cisl Fnp Carmelo Raffa, nel corso del direttivo regionale. "Il nostro compito - ha aggiunto - è quello di conoscere i bisogni dei cittadini, dobbiamo sentire l´esigenza di riscattare la popolazione anziana della Sicilia. Anche loro sono lavoratori e meritano grande rispetto. Siamo una regione in cui il malaffare va avanti, le bollette sono triplicate facendo il malcontento popolare degli anziani che non riescono a pagarle, viste le pensioni misere. I giovani devono essere i primi a non omologarsi a questa politica, a desiderare un confronto con questi problemi, perché l´Fnp abbraccia anche il futuro dei giovani."
L´intervento della coordinatrice regionale delle donne in pensione, ha invece fatto luce su un altro punto: "Le donne sono i soggetti più a rischio poiché sono le prime ad uscire dal mondo lavorativo. Il problema a cui si va incontro è in primis quello della povertà: pensioni sempre più basse a causa di lavori poco qualificati poiché la donna un tempo si accontentava di fare la mamma e non, come fortunatamente avviene oggi, la donna manager. Le donne in Sicilia hanno sempre avuto una vita sociale molto limitata e hanno lavorato senza poter essere molto intraprendenti, motivo per il quale ci si deve accontentare della pensione sociale o della reversibilità. Tutto questo è ingiusto, soprattutto per le donne, che a differenza degli uomini, non vanno mai, veramente in pensione".
L´intervento del segretario di lega a Barcellona, Totò Alesci ha parlato dell´importanza dell´ascolto dei problemi della gente, interagire con loro per trovare adeguate soluzioni: "Ascoltando i bisogni e le aspettative della gente non occorre fare slogan, ma parlare con i loro stessi lemmi. Non devono colpirci le frasi ad effetto delle pubblicità, ma quelle vere, della gente che sta male, dei pensionati che non riescono a vivere con i soldi delle pensioni misere". Il segretario Bernava, in conclusione, ha parlato di dignità del pensionato, discutendo della povertà come un processo di umiliazione e indignazione dell´essere umano. "La non accettazione di tale degrado umano deve portare ad una rivalutazione della legge, affinché la società, per una volta non sia vittima del potere".
M.I.