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Fiat, Marchionne: "Cimino? Non lo conosco"

L'amministratore delegato in una conferenza stampa smorza gli entusiasmi: "Non ho visto niente, siamo disposti a lavorare con tutti. Il nostro impegno di chiusura per il 2012 è invariato". Fischi per lui a Termini Imerese

"Non lo conosco, non ho visto niente finora. Noi siamo disposti al lavorare con tutti. E comunque il nostro impegno per chiudere lo stabilimento di Termini nel 2012 rimane invariato". Lo ha detto l'amministratore delegato di Fiat, Sergio Marchionne, rispondendo a chi gli chiedeva informazioni sull'offerta di Simone Cimino (presidente di Cape Natixis Sgr e promotore di una cordata italiana per produrre auto ecologiche nello stabilimento Fiat di Termini Imerese, ndr) per l'impianto siciliano di Termini.   A una domanda su un possibile incontro con il ministro dello Sviluppo economico, Claudio Scajola, entro gennaio, Marchionne ha detto: "sono disponibile, quando vuole"
Momenti di tensione intanto durante l'assemblea degli operai della Fiat a Termini Imerese, riunita per valutare le iniziative di lotta mese a puinto da Fim Fiom e Uilm, a cominciare dallo sciopero di mercoledì. Mentre parlava un sindacalista, nel monitor della sala mensa,
dove i lavoratori erano riuniti, sono apparse alcune immagini dell'ad Sergio Marchionne con in sovra-impressione le agenzie di stampa con le dichiarazioni del top manager che da Detroit confermava la chiusura della fabbrica siciliana nel 2012. Dalla platea sono partiti fischi e invettive nei confronti del manager. Dopo alcuni minuti i sindacalisti presenti sono riusciti a riportare la calma e l'assemblea è andata avanti regolarmente

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