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Palermo, per gli studenti uno spettacolo contro la violenza di genere: «La prevenzione parte anche dalla scuola»

Coinvolti gli istituti superiori, i ragazzi hanno assistito all'evento organizzato X=Y promosso dalla Compagnia Teatro in Movimento

Rispetto per le donne, educazione sentimentale, prevenzione della violenza di genere: l’Ufficio regionale scolastico continua nel percorso educativo contro la cultura degli stereotipi, coinvolgendo gli istituti superiori della città di Palermo. Che questa mattina (12 marzo) hanno assistito al teatro Golden allo spettacolo X=Y promosso dalla Compagnia Teatro in Movimento, che vanta un’esperienza di oltre vent’anni nelle scuole. Il testo è stato scritto, diretto e interpretato da Anastasia Astolfi con Valerio Di Benedetto e Valentina Fois. Un atto unico con una drammaturgia asciutta e molto vicina al linguaggio dei giovani che ancora una volta accende la luce sui femminicidio e la violenza di genere.

L’iniziativa, organizzata in collaborazione con l’istituto Majorana, ha visto la partecipazione di circa un migliaio di ragazzi, che hanno seguito con estremo interesse il dibattito finale. Al termine dello spettacolo, infatti, sul palco hanno preso la parola il direttore dell’Ufficio Scolastico Regionale Sicilia Giuseppe Pierro, il dirigente scolastico dell’isituto Majorana Melchiorra Greco, il primo Dirigente della Polizia di Stato e dirigente della Divisione anticrimine della questura di Palermo Rosaria Maida, il direttore dell’Ufficio esecuzione penale esterna (UEPE) di Trapani  Rosanna Provenzano, l’avvocato civilista e socia dell'associazione Le Onde Est Nadia Piscitello, Mariella Pasinati della Biblioteca delle donne e Centro di consulenza legale - Udipalermo onlus e Stella Bertuglia CISS Docente in servizio presso l'IISS Volta di Palermo.

Al centro del dibattito l’importanza di portare dentro le scuole questo tipo di tematiche, provando ad educare fin da subito «al rispetto delle differenze e al contrasto della violenza contro le donne - sottolinea Pierro - lo spettacolo ci ha aperto gli occhi su quanto in realtà siamo ancora catturati da una serie di abitudini e stereotipi che ci fanno crescere pensando di essere differenti. Da qui nasce l’alibi del sopruso e della violenza». Il fenomeno è nazionale e trasversale, «non esistono dati che indichino delle differenze tra regione e regione - spiega il dirigente della Divisione anticrimine della questura di Palermo Rosaria Maida - riguarda tutti. Io ho iniziato ad occuparmi di questo settore nel 2003, arrestando tantissimi uomini autori di violenza su donne e minori: stalking, maltrattamento, cyber bullismo e bullismo sono strumenti che sono stati ampliati di recente a tutta una serie dei reati spia molto importanti, per cui noi oggi possiamo intervenire di iniziativa per lesioni, percosse, violenza privata, violazione di domicili, danneggiamento e per revange porn». Madia si è poi soffermata sull’evoluzione quasi imposta dagli smartphone: «Sono cambiate le tecniche di indagine - spiega - ormai tutto viene immortalato e diventa virale in pochi secondi. Non inviate mai foto o video e non fornite mai le vostre credenziali social a nessuno».

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