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Teatro Biondo di Palermo, una stagione da «Ritorno al Futuro»

Pamela Villoresi

«Ritorno al Futuro» è il titolo della nuova stagione del Teatro Biondo di Palermo, presentata stamane in conferenza stampa dal presidente della Fondazione, Gianni Puglisi e dal direttore artistico Pamela Villoresi. Dopo mesi di crisi e di paventata chiusura il Biondo è ancora in ballo con una stagione che prevede 13  spettacoli in sala grande e 10 in sala Strehler.

«Andiamo avanti con prudenza e ottimismo - ha affermato il presidente - siamo fiduciosi che le somme dovute e mai pervenute da parte del Comune prima o poi potrebbero arrivare a destinazione. Siamo andati avanti con le somme della Regione e del Ministero. Abbiamo registrato la perdita di un milione e mezzo del 2021 che il Comune non ha erogato, né i mitici 450.000 euro ricavati dalla tassa di soggiorno che ancora attendiamo. Fino a dicembre abbiamo di nuovo la Scuola del Biondo».

«L’inaugurazione - ha dichiarato Pamela Villoresi - è il 21 ottobre con «Qualcuno volò sul nido del cuculo», per la regia di Alessandro Gassmann e l’adattamento di Maurizio De Giovanni. Ci siamo aggrappati al futuro come farfalle bagnate ad un aquilone e vogliamo essere ottimisti».

Il manifesto della stagione è firmato da un artista ucraino, Alexey Kondarov, che in piena guerra ha messo insieme un particolare del quadro di Emile Munier, dove Amore e Cupido sfrecciano in un «Lapino» (la moto Ape ndr) al mercato del Capo. Ancora classici con «Sogno di una notte di mezz’estate» di Shakespeare e, coprodotto con lo Stabile di Catania, l’atteso “Così è (se vi pare)» di Pirandello con Eros Pagni per la regia di Luca De Fusco. E poi Vitaliano Brancati con «Don Giovanni involontario» con Fabrizio Falco e il ritorno di Emma Dante che in una prima nazionale porta in scena «Il tango delle capinere».

Il celebre «Cyrano» torna in scena in veste di musical con Arturo Cirillo. Non sembra affatto una stagione del tempo di crisi, per quantità e qualità degli artisti impegnati. In sala Strehler avremo anche autori palermitani come Roberto Alajmo con “La compagnia del Sonno». L’inaugurazione è affidata a «Una verde vena di follia», tratto dalle lettere che la moglie di Pirandello, Antonietta Portulano, scrisse al figlio Stefano, e poi «L’Oreste» e «Ulisse Artico» di Lina Prosa. La Villoresi torna in scena con «Seagull Dreams», I Sogni del Gabbiano, frutto del progetto ideati e diretto da Irina Brook. A 100 anni dalla morte di Verga avremo in scena, tra gli altri, «La Lupa“ con Donatella Finocchiaro che ne cura anche la regia.

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