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Luoghi e attività di valore storico: riconoscimento anche allo Stadio Celeste di Messina

Tutela garantita al maestro d'ascia di Pantelleria e al pittore di barche di Catania, all'artigiano del tamburo di Gangi e ai cantanti Rosaria Cappello e Alfio Patti

La Commissione del Reis, il Registro delle eredità immateriali della Regione, ha accolto anche la richiesta di iscrizione de «Le barche storiche di Pantelleria» nel Libro dei Mestieri Saperi e Tecniche, come riconoscimento di una significativa attività svolta dal Maestro d’ascia Francesco Valenza. La commissione ha tenuto conto che nel 2008 era già stata iscritta al Reis la tradizione locale della Lancia pantesca.

Tesoro umano vivente viene riconosciuto Salvatore Finocchiaro, pittore di barche, considerato ultimo rappresentante dei pingisanti di tradizione catanese.

Tesoro vivente anche Fabrizio Fazio, artigiano e artista del tamburo, in considerazione della tradizione da lui ripresa delle tammorre di Gangi, una tradizione di cui si rischiava la cancellazione. Fazio è un abile tammurinaro, erede di un antico sapere che utilizza le tecniche e i materiali del passato come pelli di capra e legno.

Come cantori della Sicilia vengono iscritti al Reis Rosaria Cappello, cantastorie e cantautrice, e Alfio Patti, l’Aedo dell’Etna cantore di Sicilia. Entrambi ripropongono il canto tradizionale siciliano attraverso un costante impegno profuso nell’opera di promozione e valorizzazione.

Nuove iscrizioni anche nella Carta regionale dei luoghi dell’identità e memoria (Lim). In particolare viene riconosciuta l’unicità dell’Altipiano dell’Argimusco sui Monti Nebrodi, un complesso rupestre unico nel territorio di Montalbano Elicona che entra a far parte dei «Luoghi del Sacro» per le particolarità intrinseche legate al paesaggio naturale e antropico: complesso unico, caratterizzato da numerose rocce arenarie, dalle suggestive forme zoomorfe e antropomorfe. Nel Lim anche lo Stadio Giovanni Celeste della città di Messina, che viene inserito tra i Luoghi delle personalità storiche e della cultura, in quanto legato alla storia sportiva e agli aspetti identitari della città dello Stretto. Inaugurato nel 1932 come stadio Gazzi, dal nome del quartiere ove sorse, fu intitolato nel 1948 all’ex capitano del Peloro, Giovanni Celeste; Figura storica, fu tenente di vascello della Regia Marina morto nel 1943, durante la Seconda Guerra Mondiale, a bordo del sommergibile Phoque, colpito da proiettili e bombe a Largo di Capo Murro di Porco. Lo stadio, in abbandono, è stato sostituito agli inizi del 2000 dal nuovo impianto del San Filippo.

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