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È morto il coreografo Micha van Hoecke: fu direttore del corpo di ballo del Massimo di Palermo

È morto ieri sera a Massa, all’età di 77 anni, Micha van Hoecke, ballerino, coreografo e regista di fama mondiale, profondamente legato all’Italia, dove viveva da tempo, a Rosignano Solvay (Livorno) e dove è stato tra l’altro direttore del corpo di ballo del Teatro dell’Opera di Roma e del Teatro Massimo di Palermo e ha curato numerosi spettacoli per il Ravenna Festival.

Nato nel 1944 a Bruxelles, da madre russa, nel 1960 entra a far parte della compagnia di Roland Petit e poi del Ballet du XX siécle di Maurice Béjart. Nel 1979 diventa direttore artistico del Mudra, centro di formazione per artisti di Bruxelles e nel 1981 fonda una compagnia propria, L’Ensemble di Micha van Hoecke, per la quale realizzato numerosi spettacoli e coreografie: Monsieur, monsieur, 1982; Cascade, 1986; Dante Symphonie, 1990; Odissea blu, 1995; Pierrot lunaire, 1998; Maria Callas, la voix des choses, 2003; Au café, 2005.

Collabora con artiste come Carla Fracci, Ute Lemper, Luciana Savignano, e con registi come Luca Ronconi, Liliana Cavani, Roberto De Simone. Importante anche il sodalizio con Riccardo Muti, dall’Ifigenia in Aulide al Moise et Pharaon, per l'apertura di stagione della Scala.

Firma coreografie anche per l'Opera di Roma, il San Carlo di Napoli e per il Festival di Avignone. Nel1990 inizia una lunga collaborazione con il Ravenna Festival, dove debutta anche nel ruolo di regista d’opera con La Muette de Portici di Auber e poi crea diverse opere, tra le quali Adieu à l’Italie, nel 1992. Tra i suoi spettacoli più noti, La regina della notte (2007), ispirato al personaggio del flauto magico di Mozart, e Orpheus di Micha van Hoecke (2008), in cui rilegge uno dei miti fondanti del mondo classico.

Il Teatro Massimo ha espresso il suo cordoglio con un lungo comunicato.  «Nel suo straordinario percorso, a partire dagli esordi a Parigi con la Compagnia di Roland Petit e con il Ballet du XXe siècle di Maurice Bejart - si legge nalla nota - sono tante le collaborazioni con le più grandi interpreti, da Carla Fracci a Ute Lemper, a Luciana Savignano, e con grandi registi come Luca Ronconi, Liliana Cavani, Claude Lelouch, Roberto De Simone. Le sue coreografie sono state presentate nei teatri e nei festival più importanti: dal Teatro dell’Opera di Roma, alla Scala di Milano, dal Teatro Massimo di Palermo al San Carlo di Napoli, al Festival di Avignone. Nel 2002, per I sette peccati capitali di Bertolt Brecht, su musiche di Kurt Weill, coprodotti dal Teatro Massimo di Palermo, riceve il Premio Danza & Danza per la migliore coreografia, e viene chiamato a realizzare le coreografie di Ifigenia in Aulide, con la direzione di Riccardo Muti, a cui lo legava un particolare sodalizio, che inaugura la stagione del Teatro alla Scala di Milano».

«La scomparsa di Micha van Hoecke produce grande dolore in quanti lo abbiamo conosciuto ed apprezzato e ricorda il prestigioso cammino del Teatro Massimo sin dalla sua riapertura – afferma Leoluca Orlando, presidente della Fondazione Teatro Massimo e Sindaco di Palermo. Micha van Hoecke ha donato al nostro Teatro e alla nostra città la leggerezza della sua forte sensibilità artistica e di una grande professionalità».

«Uno straordinario compagno di viaggio – aggiunge il sovrintendente della Fondazione Teatro Massimo Francesco Giambrone. Una personalità geniale, intelligente e generosa, dotata di un carattere fortemente riconoscibile e incredibilmente versatile. I suoi anni alla direzione del Corpo di ballo del Teatro Massimo hanno segnato un tempo di rilancio, di scommessa, di crescita fondamentale. Univa alla grandissima personalità di direttore e coreografo, innovativo e attento ai linguaggi del contemporaneo, una qualità umana di grande profondità e di tenera dolcezza. Un maestro che ha dato tantissimo al mondo della danza, che ha amato profondamente il nostro teatro, tanto da considerarlo una delle sue case artistiche più importanti. E il Teatro lo ha ricambiato con altrettanto amore e riconoscenza. Tutti noi perdiamo un amico caro e una guida affettuosa, un maestro capace di affrontare col sorriso le sfide più grandi. Oggi è un giorno molto triste per tutti noi».

«La creatività meravigliosa e delicata di Micha van Hoecke, sensibile e potente come un volo sul mondo, restituiva nei suoi lavori un respiro di profondità e umanità - dichiara Marco Betta, direttore artistico del Teatro Massimo -. Una visione sublime, la sua danza, con la musica in un’unica vibrazione. Il suo sorriso resta dentro. La “Dernière danse” non sarà l’ultima caro Micha, sarà sempre tutto un danzare».

«Ho conosciuto Micha van Hoecke solo per interposta persona: attraverso l'entusiasmo, l'affetto e la profonda stima di molti dei miei colleghi, anche illustri, verso di lui – aggiunge Davide Bombana, attuale direttore del Corpo di ballo del Teatro Massimo -. Dai loro commenti entusiastici trapelava un artista di grande carisma, raffinata cultura e profondo senso del teatro. Un vero trascinatore che con il suo fascino ed energia riuscì, oltre che fondare una propria Compagnia, a realizzare innumerevoli titoli di danza con il Corpo di ballo del Teatro Massimo di Palermo al quale lui era particolarmente legato. Di persone appassionate e generose l'arte della danza, per sopravvivere e continuare a fiorire, ne ha più che mai bisogno, per cui grazie Micha per l'entusiasmo e lo spirito che sei riuscito ad infondere in tutti quelli che ti hanno accostato nel tuo cammino e nei quali la tua scomparsa lascerà un incolmabile vuoto».

Micha van Hoecke arriva a Palermo nel 1997 come coordinatore per il ballo del Teatro Massimo di Palermo e avrà l’incarico di curare le coreografie di Aida, opera con cui il teatro riapre nel 1998. Nel 2000 è chiamato dal sovrintendente Francesco Giambrone a ricoprire l’incarico di direttore del Corpo di ballo e coreografo principale del Teatro Massimo di Palermo, la prima volta per lui come direttore di un Corpo di ballo di una Fondazione. Tra le sue più amate coreografie di quegli anni Les mariés de La tour Eiffel - A Paris nel 2001, Carmina Burana - Isola nel 2000, I sette peccati capitali con Ute Lemper insieme all'omaggio a Massine nel 2002, l'Histoire du Soldat al Politeama per il progetto Milloss nel 2000.

In Sicilia firmerà anche la regia e la coreografia di Le Troiane da Euripide e Seneca, nel 1999, al Teatro Stabile di Catania e nel 2015 per il Teatro Vittorio Emanuele di Messina crea Comme un souvenir, La Pastorale di Beethoven con la collaborazione del Teatro Nazionale di Belgrado. Nel 2019 ha presentato al Teatro Massimo di Palermo la sua ultima coreografia Pink Floyd - Atom Heart Mother, in cui era affiancato dalla compagna e coreografa Miki Matsuse, un racconto autobiografico del suo arrivo a Parigi da giovane, la scoperta della libertà, anche grazie alla musica dei Pink Floyd, ma anche il rapporto con la bellissima madre, con il padre, affascinante seduttore, con la sorella gemella Marina, alla quale la creazione era dedicata.

 

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