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La mostra di Bill Viola a Palazzo Reale: la sfida dell'acqua e della purificazione

Dettaglio dell'Ascensione di Tristano (Photos of Bill Viola Works ©️2021, Bill Viola Studio)

Sembra una sfida impossibile quella che parte oggi dalle sale del Duca di Montalto, al Palazzo Reale di Palermo. Ma è l'unica sfida che dobbiamo vincere. Là dove un affresco di Gerardo Astorino mostra una riunione del Parlamento siciliano, il più antico del mondo, Bill Viola, il settantenne interprete massimo della videoarte, italo-americano di New York, lancia il mantra della catarsi per mezzo dell’acqua. Quella stessa acqua che conta i morti nel Mediterraneo, a migliaia ogni anno, fra coloro che cercano la Mecca nell’Occidente. Quello stesso Occidente che ruba le risorse dei Paesi più poveri e incautamente distrugge l’unica ricchezza comune (acqua compresa), il Pianeta. Quello stesso Pianeta che oggi pesa come un macigno sul capo dei suoi stessi abitanti.

La denuncia e la rinascita

Si avverte la violenza della denuncia nel muto martirio dei quattro protagonisti della videocomposizione d’ingresso. Travolti dall’impeto degli elementi cardine della vita - terra, aria, fuoco e acqua - trovano resilienza nella meditazione, nell’introspezione, nella purificazione, come ci suggerisce il titolo (Purification-From Bill Viola to the Palatine Chapel) della straordinaria esposizione voluta da Patrizia Monterosso, direttore generale della Fondazione Federico II, assieme a Kira Perov, direttore generale di Bill Viola Studio e consorte dell'artista. Subito i quattro martiri e in fondo alla sala l'apoteosi dell'Ascensione di Tristano (Tristan's Ascension), la grande opera di Viola che mai come oggi, in piena euforia da ripartenza, assurge al ruolo di guida morale: non c'è rinascita senza una purezza interiore. Non c'è futuro senza la capacità di leggere il passato, di trarre dagli errori un vademecum per la propria crescita. Non potrebbe essere diversamente, perché la modernissima tecnica della videoarte viene esaltata proprio dalla collocazione in un palazzo storico e accanto a reperti - tutti legati al tema dell'acqua - che campeggiano nella sala grande, quasi ad ancorarci al nostro passato.

La forza della speranza

Guardare le evoluzioni dei martiri per credere. La forza del vento non schioda la donna dal terreno, la pioggia torrenziale non semina disastri, persino il fuoco arde senza incenerire. La speranza non muore. Mai. Così come il Covid può avere azzerato le nostre energie, svuotato le casse, cambiato le abitudini, ma non può avere ucciso la volontà di tornare a vivere, così le tempeste vanno lette come un preludio necessario per godere in pieno del ritorno alla quiete. Non a caso dai cristalli d'acqua lasciati in cielo dai temporali sorge l'arcobaleno, la quintessenza della luce. Non fai fatica a scorgere l'arcobaleno nell'Ascensione se solo trovi il modo di contemplare il tutto in una fase di pura meditazione. In silenzio. Lontano dai suoni della città. Lontani da quella voglia sfrenata di godere della riconquistata libertà come se non ci fosse un domani. C'è sempre un domani. Ma non sarà mai migliore se non lo costruisci oggi. Se non cambi le tue azioni. Questo è il vero messaggio di Purification, una spinta all'introspezione come unico baluardo contro i guasti del nuovo millennio.

I martiri dei quattro elementi

Un evento irripetibile

La mostra è curata dalla Fondazione Federico II e da Bill Viola Studio ed è organizzata in raccordo con l’Assemblea regionale siciliana, col sistema museale regionale, con l’assessorato ai Beni culturali e all’Identità siciliana, col Fec (Fondo Edifici di Culto), con numerosi enti ecclesiastici e l’Eparchia. Si inserisce nel nuovo percorso voluto dalla Fondazione Federico II, che rifiuta il sistema dell’importazione delle mostre-pacchetto e punta su iniziative che da Palazzo Reale prendano linfa, con l'obiettivo di creare eventi irripetibili. Negli ultimi anni, spiega il comunicato diffuso in occasione della presentazione, la Fondazione ha puntato sull’approfondimento dei contenuti culturali e iconologici del Palazzo Reale e della Cappella Palatina. «La scelta di accogliere le opere di Bill Viola - si legge nella nota - non è casuale. Attraverso l’acqua e gli elementi cosmici,  affronta il tema della spiritualità, con l’ambizioso intento di stimolare nel visitatore un’esperienza introspettiva». Bill Viola, con la sua azione tecnica e creativa, dimostra quanto i temi esistenziali e la funzione emotiva dell’arte nel tempo non siano cambiati. Si evolvono il mezzo, lo strumento e la tecnica con le quali si esprimono gli artisti, ma la sostanza no. L'arte antica e l'arte contemporanea passeggiano a braccetto.

Patrizia Monterosso: «L'importanza di rallentare»

Per il direttore della Fondazione Federico II, Patrizia Monterosso, «Purification è il risultato di una lunga ricerca che abbiamo condotto assieme allo Studio di Bill Viola. Vogliamo riconquistare gli anticorpi intellettuali e rimettere in connessione passato e presente in una consapevolezza contagiosa. Le opere in mostra sono l’espressione di tecniche artistiche che testimoniano la potenza simbolica dell’arte nei secoli. Per questa ragione le opere sono da riconcepire nel loro contenuto concettuale, spirituale e sacro, oltre la loro materialità, divenendo simbolo di un significato profondo e universale rispetto alla percezione della loro bellezza e della loro portata storico-contestuale». Con Bill Viola, aggiunge, «viene recuperata l’essenza di una produzione dove lo strumento tecnologico lascia intatto il contenuto di spiritualità dell’elemento primordiale acqua, diventando correlazione tra l’uomo e il sacro, tra la dimensione terrena e la dimensione ultraterrena. La tecnica dello slow motion permette di oltrepassare il limite uscendo dal mondo fisico per entrare in quello metafisico. Il tempo speso guardando questi video induce l’osservatore a rallentare, per accedere ad un mondo diverso da quello in cui si trova. Le opere di Viola possono essere usate come uno strumento di meditazione sui grandi temi della vita, della morte e della rinascita spirituale».

Kira Perov: «L'arte si intreccia con la storia»

«Siamo molto onorati – dice Kira Perov - di presentare cinque opere video in un luogo storico come Palazzo Reale, e di condividere lo stesso spazio nella Sala Duca di Montalto con oggetti sacri del passato. Abbiamo tutti bisogno di purificazione dalla pandemia globale in corso, quindi questa è una mostra tempestiva, si svolge nel momento giusto». E dopo avere ringraziato la Fondazione Federico II «per avere ideato un'importante opportunità per offrire sostentamento e guarigione ai suoi visitatori», la fotografa e moglie dell'artista newyorchese aggiunge che «gli elementi del mondo, terra, aria, fuoco e acqua, sono protagonisti importanti dei video e sono importanti quanto gli attori stessi, se non addirittura più rilevanti. Questi elementi sono le più potenti forze della natura, possono dare vita così come possono distruggerla. L’acqua, in particolare, è stata un’essenziale materia prima per Bill fin dagli inizi. L’acqua fornisce infinite metafore che egli usa per approfondire i temi della purificazione, della riflessione, della trasformazione, del battesimo (la vita), dell’annegamento (la morte), della trasfigurazione e di quel luogo innominabile ed insondabile tra la morte e la nascita. Nel Martire dell’Acqua, l’acqua rappresenta la lotta dell’uomo prima della sua accettazione finale dell’inevitabilità della morte. Nell’Ascensione di Tristano, c’è un capovolgimento della morte, un trionfo sul mondo materiale con la forza di questo potente elemento che aiuta e facilita la liberazione del protagonista. Nella Cappella Palatina c’è un bellissimo mosaico che rappresenta la creazione dell’acqua. Non è necessario credere in Dio o essere cristiani per apprezzare il simbolismo di questo mistero. Il corso dell’acqua è eterno, come il ciclo buddista della vita, e l’oceano senza fine è collegato ad un fiume che si divide in due fiumi, che attraversano la terra con copiosa energia».

Miccichè: «Il coraggio di sperimentare»

Gianfranco Miccichè, presidente dell’Assemblea regionale siciliana e della Fondazione Federico II definisce la mostra «un’impresa ardua» e parla di «modalità che oserei definire sperimentale», proprio con riferimento all'excursus storico-artistico compiuto. «Nessuno meglio di Bill Viola - commenta - poteva rappresentare la continuità tra passato e presente, un racconto che si immerge nella più evoluta e raffinata cultura tecnologica e narra la storia dell’arte come trionfo del figurativismo che trova nel Rinascimento modelli di valore assoluto. Mi emoziona l’idea che tutto ciò avvenga all’interno del Palazzo Reale di Palermo, dove arte e storia, da millenni, convivono, testimoniando il senso di un'umanità sempre più rara e difficile. Raccontare la spiritualità attraverso l’arte contemporanea di Bill Viola è stato come offrire una lente d’ingrandimento anche sul passato».

Samonà: «L'acqua come simbolo di rinnovamento»

«L’acqua parla senza sosta ma non si ripete mai», dice l'assessore regionale Alberto Samonà, citando il poeta e saggista messicano Octavio Paz. «L'acqua - aggiunge -  elemento primigenio, che accomuna tutte le fedi, protagonista assoluta della vita materiale e spirituale dei popoli: la sua liquidità le permette di assumere qualsiasi forma, rendendo pieno il vuoto; la lucentezza la rende specchio; il suo scorrere e fluire, nell’infrangersi delle onde, nel ticchettio della pioggia o nel gorgoglio di un ruscello, la fa divenire musica. L'acqua è però, soprattutto espressione dell’incedere del tempo e della creazione infinita, immutata nel suo continuo mutare». Purification, per Samonà, «è uno straordinario viaggio nell'anima che l’artista ci invita a compiere attraverso opere che diventano, momenti centrali di un percorso espositivo nel quale dialogano con vasche battesimali, paliotti ricamati, acquasantiere, in un passato che si fa unità con il presente, testimonianza, anche attraverso la ricchezza artistica, del patrimonio culturale siciliano».

La sala Duca di Montalto nell'allestimento per Purification

 

Tutte le opere in mostra

Le 35 opere esposte rappresentano simbolicamente l’acqua. Cinque come detto quelle di Bill Viola: Tristan’s Ascension, Air Martyr, Earth Martyr, Fire Martyr e Water Martyr. Opere che nelle Sale Duca di Montalto, trasformate per l’occasione, convivono senza soluzione di continuità con vasche battesimali, paliotti ricamati della seconda metà del Seicento, acquasantiere, opere risalenti persino al VII secolo avanti Cristo. Nel percorso anche quattro installazioni sull’acqua quale elemento portante con riferimento all’architettura arabo-normanna, alla simbologia della Cappella Palatina, al Tempio della Vittoria di Himera e ad un modello di vasca battesimale paleocristiana. All’interno del catalogo (quasi trecento pagine) , edito dalla Fondazione Federico II, si trovano oltre ai testi e alle foto delle opere, alcuni schizzi originali di Bill Viola in carta traslucida e un inserto speciale di 24 pagine in carta naturale con le immagini del backstage e del behind the scene di Bill Viola con Kira Perov e il suo staff per la creazione di Tristan’s Ascension e Air Martyr, Earth Martyr, Fire Martyr e Water Martyr.

Info su https://purificationexhibition.it/ e su https://www.federicosecondo.org/costo-biglietto/

 

 

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