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Gattopardo accende i riflettori sulla tromba di Roy Paci 

H a cominciato a suonare il pianoforte a quattro anni e mezzo, per passare ai fiati a otto anni. Prima grandissima palestra nella banda della sua cittadina, Augusta, dove è diventato prima tromba a tredici. Poi quel che chiama un «grande colpo di fortuna»: il servizio militare in Marina, sulla nave San Giorgio che si accingeva a partire per una crociera intorno al mondo, con visita a numerosi consolati italiani e dove suonava in una orchestrina di sette elementi.

Ha cominciato così Roy Paci, figlio di contadini con la passione della musica, uno che le note le ha succhiate insieme al latte del biberon, una star che si è fatta da sé. È lui, con la sua musica meticcia dove c’è dentro il jazz e il soul, lo ska e il funk, il rocksteady e le melodie mediterranee, il protagonista della copertina di Gattopardo, il mensile in edicola con il Giornale di Sicilia e con la Gazzetta del Sud.

Lui a raccontare da un osservatorio privilegiato che cosa si muove oggi nella musica: perché con la sua etichetta indipendente Etnagigante (sedi a Palermo, a Roma e a Lecce, dove funziona lo studio di registrazione più grande del Sud Italia) Roy Paci promuove cantanti emergenti, dodici dei quali sono siciliani, in un mondo che definisce «in promettente fermento, senza dover pietire segnali di comprensione da parte delle istituzioni».

E la stessa cosa ci racconta l’attività di Fabio Rizzo, che con le sue Indigo e 800A Records – entrambe con base a Palazzo Lampedusa a Palermo, dove nacque Giuseppe Tomasi - anima una vera new wave che mescola musica e social, dialetto siciliano e lingua inglese, tradizione folk e cultura indie. Insomma, nella musica siamo agli inizi di qualcosa di nuovo, e non solo nelle note, ma anche nell’approccio al pubblico, e nella voglia di essere indipendenti dalle grandi case di produzione. Tra i giovani più interessanti c’è Alessio Bondì, che canta in siciliano e dice che «in una società in cui i dialetti sono lingue negate, spesso ridotte a macchiette folkloristiche per le grandi produzioni televisive, la mia è diventata una missione che ha a che fare con il riscatto di una città e una regione che hanno bisogno di uno storytelling diverso dai classici racconti stereotipati su questioni di mafia e criminalità». Non è poco come obiettivo.

Ma innovatori sono anche i tanti giovani siciliani le cui storie Gattopardo racconta, dai vincitori della «Borsa di Ferro» proiettati negli staff di multinazionali, alle star della scienza come la marsalese Anna Grassellino, oggi ai piani alti del Fermi Lab di Chicago, tra i responsabili della costruzione del quantum computer, un supercalcolatore per cui ha un budget di 115 milioni di dollari.

E giovani, dai 14 ai 35 anni, sono anche coloro che frequentano a Messina un gioiello assoluto dell'arte gotica come la chiesa di Santa Maria Alemanna, tornata a rivivere dopo un periodo di oblio, grazie al festival «Alemanna. Storie di cultura», ideato e promosso dal centro sperimentale Progetto suono, che da anni si occupa di sperimentare l’insegnamento della musica nella città dello Stretto. C’è tanto che si muove.

Tanto da cui ripartire senza dimenticare gli insegnamenti di questa lunga stagione di pandemia. Sbaglia chi pensa che tutto tornerà come prima. Su questo numero di Gattopardo, l’urbanista Maurizio Carta e l’esperto di paesaggio Giuseppe Barbera ragionano sul rapporto tra città e campagna, tra costruzione e natura, e su come dovrebbe essere un pianeta a misura d’uomo.

Un mondo che un tempo viaggiava a ritmo del sole e delle stelle, come ci raccontano con meravigliose immagini le misteriose pietre dell’Argimusco e le tante costruzioni esoteriche che popolano il territorio siciliano, per la prima volta censite e studiate.

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