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La Sicilia nelle opere di Dante, conversazione in streaming del circolo "L'Agorà"

Il circolo culturale “L’Agorà” di Reggio Calabria continua con le conversazioni dantesche.

A 700 anni dalla morte del poeta fiorentino, un nuovo incontro riguarderà la figura di Dante in Sicilia.

Alla conversazione da remoto parteciperà Carmelo Lupini, dottore di ricerca in Filologia di testi scientifici, tecnici e documentari latini e greci dell'Università di Messina. La conversazione è già disponibile sulle varie piattaforme social network del circolo.

Nella Divina Commedia sono svariati i riferimenti all'Isola a livello culturale, mitologico e paesaggistico.

La Sicilia del resto è stata la sede delle corti di Federico II e di Manfredi che hanno dato inizio alla “scuola siciliana”. La stessa che ha tracciato il primo solco nella formazione della prima Scuola poetica italiana.

Nella Divina Commedia, dunque, Dante si riferisce dell’isola in diversi episodi letterari come ad esempio nell'ottavo canto del Paradiso: "La bella Trinacria, che caliga / tra Pachino e Peloro, sopra ‘l golfo / che riceve da Euro maggior briga, / non per Tifeo ma per nascente solfo, / attesi avrebbe li suoi regi ancora, / nati per me di Carlo e di Ridolfo, / se mala segnoria, che sempre accora / li popoli suggetti, non avesse / mosso Palermo a gridar: ‘Mora, mora!’”.

E poi riferimenti al vulcano Etna nel canto di Capaneo, il 14esimo dell’Inferno, dove il vulcano viene citato come casa dei ciclopi che stanno “in Mongibello a la focina negra”.

 

 

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