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Antonio Cadili e l'incontro con Xi Jinping: il racconto nella principale agenzia stampa della Cina

Antonio Tancredi Cadili, nove anni, è un grande appassionato di teatro dei pupi, l'antica arte della sua regione, la Sicilia. Il suo incontro con il presidente della Repubblica Popolare Cinese Xi Jinping è stato ricordato in un lungo articolo nella principale agenzia cinese, Xinhua.

Una delle opere preferite di Antonio è l’epica storia d’amore dell’Orlando Furioso. Quando ha scoperto che la bella principessa Angelica del racconto era originaria della Cina, non poteva fare a meno di pensare all’antico Paese d’Oriente. Venuto a sapere che il presidente cinese Xi Jinping si sarebbe recato in Sicilia durante la visita di Stato in Italia nel marzo 2019, ha avuto un’idea: perché non tenere uno spettacolo di marionette per il capo di Stato della Cina? L’ha proposta a Gianfranco Miccichè, presidente  dell’Assemblea Regionale Siciliana, e, con suo grande entusiasmo, è riuscito ad avere il via libera.

«Non vedevo l’ora di incontrarlo», ha detto. Nei giorni successivi si è sforzato di immaginare come sarebbe stato il suo incontro con Xi. Eppure quello che è successo è andato ben oltre la sua immaginazione.

UN ABBRACCIO TRA VECCHI AMICI

Nell’opera il paladino di Carlo Magno Orlando perde la sua sanità mentale dopo che la sua amata Angelica, principessa del
Catai, nome poetico per indicare la Cina, si sposa con il cavaliere saraceno Medoro. Come una bestia infuriata, Orlando si strappa l’armatura e getta via la spada. Questo è stato l’episodio che Antonio ha interpretato per Xi e sua moglie, Peng Liyuan, al Palazzo dei Normanni, una delle più antiche residenze reali d’Europa e oggi sede dell’assemblea regionale, dopo aver provato più volte per lo spettacolo.

Per Antonio, appassionato dell’Opera dei Pupi che possiede una collezione di circa 40 pupazzi da Catania e Palermo e due
diverse scuole di marionette in Sicilia, i pupi sono come fratelli. Il ragazzo si siede con loro sul pavimento e parla della sua giornata a scuola. La rappresentazione per il presidente cinese è stata un grande successo, al termine della quale, con sorpresa del
ragazzo, il presidente cinese lo ha abbracciato. Antonio ha raccontato che il gesto è stato così caloroso che sembravano
essere due vecchi amici che si incontravano di nuovo dopo tanto tempo. «Mi hanno davvero colpito, soprattutto per la loro
gentilezza», ha detto. Per immortalare questo incontro, Antonio, che sta imparando a suonare il pianoforte da un anno e mezzo, ha composto una melodia chiamata «L'abbraccio». «Non lo dimenticherò mai», ha detto.

UNA CONNESSIONE CHE ATTRAVERSA I SECOLI

Secondo Miccichè, lo spettacolo di marionette di Antonio si è rivelato uno dei momenti più memorabili del viaggio di Xi in Sicilia. Come parte del messaggio che il legame culturale tra la Sicilia e la Cina esiste da secoli, ha dato un esempio dell’interazione tra civiltà tra l’Italia e la Cina. La Sicilia, importante snodo delle antiche rotte commerciali della Via della Seta che collegano l’Oriente e l’Occidente nel Mar Mediterraneo centrale, vanta una lunga storia di scambi con la Cina. È stato infatti attraverso un missionario gesuita siciliano che molti europei hanno conosciuto il confucianesimo. Nel XVII secolo Prospero Intorcetta, noto ai cinesi come Yin Duoze, compilò un importante sunto in latino della storia cinese e pubblicò traduzioni latine di alcuni classici cinesi.

I legami culturali tra la Sicilia e la Cina sono ciò di cui Miccichè fa più tesoro. «Queste sono le cose più emozionanti e importanti», ha detto. A Palazzo dei Normanni, Miccichè ha accompagnato Xi e Peng in una visita alla Cappella Palatina in stile arabo-normanno-bizantino, un simbolo della stessa isola che è un crogiolo di culture orientali e occidentali. Miccichè ha ricordato che i due hanno mostrato un grande interesse per gli aspetti culturali della cappella, osservando che Peng ne era talmente attratta che per un pò si è allontanata dalla delegazione per dare un’occhiata più approfondita. Il politico siciliano ha detto che la coppia cinese lo ha colpito non solo per la loro conoscenza culturale e storica, ma anche per la loro cordialità. «Se mi sento così a mio agio davanti a persone così importanti, è merito loro», dice.

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