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Parmitano rientrato sulla Terra: "Giovani abbiano fiducia in se stessi"

E’ stato «quasi un miracolo» riuscire a unire «sotto un grande sogno e sotto una grande bandiera, quella della tecnologia e della scienza, persone che hanno retaggi culturali completamente diversi": rientrato sulla Terra, dopo 201 giorni nello spazio, l’astronauta Luca Parmitano ha fatto un bilancio dei sei mesi trascorsi sulla Stazione spaziale internazionale.

Parmitano ha sottolineato il lavoro di squadra fatto con l’equipaggio, tutte le persone coinvolte nel progetto, professionisti di diversi Paesi e culture, che hanno lavorato come «fratelli», ignorando la crescente «polarizzazione» nel mondo. «E' una cosa miracolosa in un periodo così speciale», ha aggiunto, sottolineando che è stato «fatto qualcosa come gruppo che sembrava impossibile cinque anni fa». «Parafrasando la missione Beyond, posso dire che abbiamo necessità degli ostacoli da superare per spingerci oltre». «Ma il successo - per AstroLuca - non è la vittoria, ma sapere che c'è un ostacolo che insieme, con il lavoro di gruppo, si può superare».

Due giorni dopo essere atterrato nelle steppe del Kazakistan, Parmitano ha incontrato la stampa presso la sede dell’Agenzia spaziale europea (Esa) a Colonia, dove si sta sottoponendo a una serie di esami medici che valutano il riassestamento alla gravità terrestre e gli effetti sugli esseri umani di una lunga permanenza nello spazio. Apparso sorridente e rilassato, Parmitano si è detto «molto felice» ed «eccitato» anche se sentire di nuovo la gravità terrestre è stato «un pò pesante». E ha sottolineato che ogni momento vissuto sull'Iss è stato diverso dagli altri: «Non ce n'è uno uguale: guardare fuori dagli oblò è tutte le volte diverso e non c'è un secondo sull'Iss uguale a un altro. C'è sempre qualcosa di nuovo, una sorpresa da vedere e ricordare». «Dove vogliamo andare? Sulla Luna, su Marte? Andremo dove vogliamo. Più in fretta e per quanto vorremo».

Ai giovani, «un messaggio di fiducia e speranza": «Devono avere fiducia in se stessi, nelle loro capacità e in tutto quello che funziona. Bisogna osservare quello che non funziona, ma affidarsi a tutto quello che funziona per crescere. E in Italia ci sono stante cose che funzionano». «E poi voglio dare un messaggio di speranza», ha aggiunto AstroLuca, riprendendo il messaggio di Capodanno del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. «La speranza è avere la sensazione e l’idea di avere un obiettivo davanti». «I progetti e gli obiettivi ce li dobbiamo trovare, quindi il mio invito ai giovani è trovarsi progetti per poi realizzarli». (AGI)

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