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"Sotto il segno dei pesci", Venditti festeggia i 40 anni dell'album: "E' stato il più importante"

Antonello Venditti

«Ho sognato molto questa serata, ed è più bello di quanto potessi immaginare». Antonello Venditti ha scelto l’Arena di Verona per festeggiare i 40 anni dalla pubblicazione di Sotto il segno dei pesci, uscito l’8 marzo del 1978, in un momento storico di forti tensioni, ma che allo stesso tempo esprimeva una grande voglia di cambiamento.

«E' stato il mio disco più importante, quello in cui c'erano tutti i miei temi: la politica, l’amore, la droga. Un disco che è ancora attuale e che evidenzia anche doti di profezia. Bomba o non bomba, ad esempio, è la fotografia di Matteo Renzi», spiega il cantautore romano, citando il verso:

«A Firenze dormimmo e un intellettuale, la faccia giusta e tutto quanto il resto, ci disse 'No, compagni, amici, io disapprovo il passo, manca l'analisi e poi non c'ho l’elmetto'».

Un concerto «drammaticamente imperfetto», come lo ha definito lui stesso, tra problemi tecnici, collegamenti tv (con Che Tempo Che Fa e Totti in studio) difficili da gestire, scalette tagliate e modificate in corso d’opera (5 i brani saltati, tra cui il gran finale di Grazie Roma) per tentare di rimettere in riga uno show durato oltre 3 ore e mezzo, tra musica e parole (tante) e durante il quale, ospiti d’onore, sono arrivati a duettare con lui anche Francesco De Gregori ed Ermal Meta.

«La pace con De Gregori? In realtà, non è mai successo niente. Sono gli altri che avevano bisogno di contrapporci, come con Bartali e Coppi, come con i Beatles e i Rolling Stones».

Prossimo appuntamento con la festa di Sotto il segno dei Pesci a Roma il 21 e 22 dicembre, in attesa di un nuovo disco per la fine del 2019.

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