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Risplende alla Pinacoteca di Brera opera di Antonello da Messina

La Pinacoteca di Brera

MILANO. Quell’azzurro intenso del manto dell’Annunciata dal “sapore” fiammingo.

Antonello da Messina nel suo celebre dipinto trasse spunto dalla tecnica del grande maestro Jan van Eyck.

A sottolinearlo è il noto restauratore Franco Fazzio nel corso di un convegno alla Pinacoteca di Brera sul restauro appena concluso e presentato per la prima volta in Italia de “L’Adorazione dell’Agnello Mistico” del pittore fiammingo.

“Il blu del manto – dice Fazzio – è stato realizzato con l’uso di lapislazzuli, una pietra all’epoca ancora più preziosa e quindi da utilizzare con parsimonia, e sia Antonello che van Eyck hanno saputo trarre da questo pigmento il massimo della brillantezza con un minimo quantitativo. Una tecnica che in quel periodo consentiva un notevole risparmio vista la difficoltà a reperire il lapislazzuli. Anche in questo sta la grandezza dei due maestri”.

Al convegno di Brera oltre al professore Fazzio c’erano anche il coordinatore del Gruppo Arte 16 Giovanni Taormina, lo storico dell’arte Stefano Zuffi e la restauratrice Livia Depuydt-Elbaum.

Franco Fazzio ha curato nel 2005 il restauro dell’Annunciata su incarico della Soprintentenza.

“E’ un dipinto al quale sono molto legato affettivamente – dice Fazzio -. Per noi restauratori l’intervento su ogni opera è un momento indimenticabile, soprattutto quando si tratta di capolavori riconosciuti in tutto il mondo. E poter parlare dell’Annunciata all’interno di una sede così prestigiosa come la Pinacoteca di Brera, è stato per me un momento emozionante”.

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