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Amici, giornali e gag: Edicola Fiore torna su Sky a ottobre

ROMA. «Probabilmente rifaremo Edicola Fiore su Sky da ottobre. Questi dieci giorni sono stati un esperimento per vedere se in futuro poteva funzionare. E pare proprio di si».

Poi Fiorello si ferma un attimo.

«Prima devo fare le analisi però - dice a Mario Calabresi - Questi dieci giorni mi hanno distrutto. Bisogna vedere se ce la faccio fisicamente. Davvero», insiste, mentre la platea viene giù dalle risate nella cavea dell'Auditorium Parco della musica a Roma, dove è stato ospite per l'intervista-show di RepIdee2016.

In attesa di vederlo nuovamente in teatro, al Sistina, da sabato con «L'Ora del Rosario».

«Cioè, questa sera io vengo dopo Renzi? Dopo Renzi intervistato da Ezio Mauro?», chiede Fiorello a Calabresi guardando il programma della giornata.

«E chi è più collega di chi? - incalza tra le risate - Mai visto uno con così tanti nemici. Renzi pure quelli del suo partito ha contro. Neanche Berlusconi ne aveva così tanti: aveva i 'suoi' e poi i nemici. Renzi, lui non ha nemmeno i 'suoi'. Forse solo la Boschi ha».

Intanto alle sue spalle, tra aneddoti di quando ragazzino ad Augusta voleva battere il record di trasmissione radio in diretta o l'esordio da comì di cucina nei villaggi turistici, scorrono le immagini dell'avventura che lo riporterà in tv con il primo programma tutto suo dopo cinque anni: Edicola Fiore, tutte le mattine in diretta alle 7.30 da un bar sulla Flaminia, tra giornali, gag e quella strana banda di amici che inizia a sfilare sul palco della Repubblica delle Idee.

C'è Agonia, John Wayne, Gabriella Germani con le sue imitazioni e il nuovo acquisto Stefano Meloccaro, volto dello sport di Sky, che continuerà ad affiancarlo.

«Quando ho provato a chiedere 'chi vuole l'edicola in tv?', la Rai russava in poltrona - prosegue Fiorello tra il serio e il faceto - Sky, in sei secondi ha ribaltato il bar, costruito un set ed eravamo in diretta».

L'idea è di tornare «da ottobre a dicembre, poi pausa a Natale e riprendere da gennaio ad aprile: morirò».

Poi, immancabile a Roma in questi giorni, inizia il tormentone toto-sindaco al ballottaggio: «Raggi o Giachetti? Per cosa? Come baby sitter la Raggi, anche se - rivela - la figlia di mia moglie, quando io ancora non c'ero, come baby sitter ebbe la Meloni. Quando la bimba piangeva, arrivava con quegli occhi a palletta e la bimba si addormentava subito».

Poi si fa serio.

«Non lo dico a chi do il mio voto - spiega - Oggi se dici come la pensi vieni strumentalizzato. Guarda quel povero Totti: l'hanno massacrato solo perchè ha detto che voleva le Olimpiadi a Roma. Ma, certo, è uno sportivo! Io sono per farle e dimostrare che a Roma si possono organizzare le Olimpiadi senza nessun appalto truccato. È possibile no?», chiede alla platea che risponde con un fragoroso «no».

«Giustamente il romano non si fida - prosegue - C'è stato un periodo a Roma Nord che i giornali non li leggeva più nessuno: servivano per nascondersi. Ma non ci si può fermare, bisogna dare fiducia, a 'loro' e al romano. Quindi io farei le Olimpiadi a Roma, ma oneste. Altrimenti, ti 'corchiamo' di botte. Non che poi patteggi e torni in politica. Tra noi di spettacolo non c'è nessuno indagato, quindi siamo meglio noi».

È li che si dovrebbe cercare un sindaco allora?

«No - conclude Fiorello - noi siamo guitti. Ognuno deve fare il suo mestiere».

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