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Dai fichi d'India della Valle nascerà per i turisti la «granita degli dei»

Viene messa in vendita per i turisti nei punti di ristoro del Parco Archeologico insieme al vino biologico e all'olio extra vergine d'oliva con il marchio «Diodo ros»

AGRIGENTO. Nasce la «granita degli dei» fatta con i fichi d' India della Valle dei Templi. Come gli altri prodotti agroalimentari, viene messa in vendita per i turisti nei punti di ristoro del Parco Archeologico, dove oltre al vino biologico e all' olio extra vergine d'oliva con il marchio «Diodo ros» si possono trovare da quest' anno anche le mandorle sgusciate pronte a trasformarsi in dolci tipici siciliani.

Sono queste alcune delle piccole e grandi novità in arrivo al Parco archeologico della Valle dei Templi di Agrigento diretto da Giuseppe Parello naturalmente orgoglioso dei risultati raggiunti.

Tra i progetti che si stanno realizzando con i fondi della comunità europea e che saranno completati entro l' anno, restauro di Villa Aurea, la greenway per i cicloturisti, il percorso per i podisti e l' itinerario ambientale esterno in continuità con quello archeologico.
Nel frattempo continua a crescere il trend delle visite: si punta per il 2015 a raggiungere un milione di presenze.

Anche se i calcoli devono essere ancora fatti con esattezza, i dati parziali segnalano già il superamento delle 620.000 presenze registrate in tutto il 2014 con un incasso complessivo di oltre quattro milioni di euro. Non il doppio ma quasi rispetto ai visitatori arrivati nel 2012, quando i biglietti staccati furono 550.000 per un incasso di due milioni e mezzo di euro.

A fare da richiamo, quest' anno, oltre alle diverse iniziative culturali organizzate dall' Ente Parco anche il grande evento di gala promosso dal colosso americano di internet in occasione del Google Camp che ha portato tra i templi una miriade di vip, dai fondatori del più importante motore di ricerca (e tanti altri servizi web) Sergey Brin e Larry Page, da Andrea Bocel li a John Legend che hanno cantato davanti al tempio della Concordia, ma anche Bill Gates, Giorgio Armani, Jovanotti, la regina Rania di Giordania, il fondatore di Periscope Kayvon Beykpour, la coppia John Elkann e Lavinia Borromeo, Barry Diller proprietario di TripAdvisor ed Expedia.it, i due colossi dei viaggi online, per fare alcuni nomi.

Google, che ha affittato la «Valle degli dei» per 100.000 euro, ha fatto da queste parti scuola e relazioni importanti. Altri importanti brand hanno già chiesto in affitto, per cifre forse ancora più alte, questo bene dell' umanità testimonianza evidente di come la cultura e l' archeologia siano fondamentali per lo sviluppo economico del territorio.

iere Antonio Tomaselli e tutti i consiglieri della zona. «Sarà un incontro interessante- commenta Tomaselli- ci confronteremo per capire quali passi avanti sono stati fatti a Brancaccio e quali sono le proposte per rendere ancora più vivibile il quartiere». Alle 16 ci si trasferirà alla Congregazione delle suore Basiliane Santa Macrina di viale dei Picciotti, a Romagnolo per un convegno dal titolo «Musei in rete. 3P, un prete tra i due concili», a cura di don Massimo Naro. Dalle 21 invece, alla casa museo di piazza Anita Garibaldi ci saranno spettacoli musicali e testimonianze dei familiari di Don Pino.
Sempre alle 21, a Sant' Ignazio all' Olivella, una veglia con adorazione eucaristica, durante la quale sarà possibile venerare le reliquie del beato, tra cui il fazzoletto che legava le sue mani nel giorno della sua ordinazione. Domani alle 21 spettacolo teatrale a piazza Anita Garibaldi: "Cosa possono fare? Ucciderci?" a cura dei "Ragazzi del sogno" e dell' associazione culturale polizia municipale. «Per noi è sempre un dolore - ha affermato Francesco Puglisi, il fratello - a noi manca tutt' oggi una figura importante nella nostra famiglia. Era semplicemente Pino. Molto nel quartiere che lui tanto amava è stato fatto, e mi auguro che le istituzioni si impegnino per fare ancora di più». Tutto il programma completo è pubblicato sui siti del comune di Palermo e del Centro Padre Nostro di Brancaccio.

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