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Loren: pressioni da Hollywood per rifarmi naso e bocca

"Minacciai di tornarmene in Italia"

La mostra s'intitola «Sophia Loren, ieri, oggi e domani»

WASHINGTON. E' sempre stata considerata una delle attrici piu' belle del cinema. Eppure anche lei, Sophia Loren, ha subito pressioni per sottoporsi alla chirurgia plastica. A rivelarlo è la stessa attrice in un'intervista a Hollywood Reporter. "Cercavo di non ascoltare quelle persone. Mi dicevano che il mio naso era troppo lungo e che la mia bocca era troppo grande", ha rivelato Donna Sophia. "I commenti non mi ferivano assolutamente perche' quando credo in qualcosa e' come una guerra. Una battaglia". Nella vicenda venne coinvolto anche il marito, il produttore Carlo Ponti. "Mi disse che i cameramen si erano lamentati del mio naso per cui minacciai di lasciare Hollywood. Dissi loro: 'Sentite, non voglio toccare nulla del mio viso perchè mi piace. Se devo cambiare il mio naso, allora me ne torno a Pozzuoli", ha proseguito l'attrice. "All'epoca rifacevano il naso alla francese, con una piccola punta. Mi ci
vedete con un naso del genere?".

Il 20 settembre, l'attrice ha compiuto 80 anni. La sua vita è ormai leggenda, fin dall'infanzia stentata a Pozzuoli alla ferrea mamma Romilda che la vede come il riscatto delle occasioni perdute (doveva andare a Hollywood ma rimase incinta), dai primi passi sui rotocalchi e nei fotoromanzi fino al Premio Miss Eleganza creato per lei al concorso di Miss Italia nel 1950. Strano a dirsi per un'attrice che meglio di chiunque altro ha incarnato la «napoletanità» come essenza della vita e cultura di strada dai valori universali, Sofia Scicolone Villani, è nata a Roma, figlia del marchese siciliano Riccardo Scicolone Murillo, che riconobbe la bimba ma non sposò mai Romilda.

La sua carriera ha tappe tanto precise quanto note: dapprima una quindicina di piccoli ruoli a fianco dei mostri sacri dell'epoca (memorabile la sua apparizione in «Due notti con Cleopatra»; poi il concorso di bellezza che la fa notare al produttore Carlo Ponti e il contratto di esclusiva che per lui firma nel 1951: sette anni per diventare una diva internazionale prima col nome di Sofia Lazzaro e poi come Sophia Loren. Il primo film che farà storia è «Carosello napoletano» di Ettore Giannini (1954) poi a fianco di Totò in «Tempi nostri» (Alessandro Blasetti) e infine con il suo vero pigmalione, Vittorio De Sica, in «L'oro di Napoli» e con il suo partner irripetibile, Marcello Mastroianni in «Peccato che sia una canaglia» ancora di Blasetti. Per la Loren quel '54 resterà l'anno memorabile e da lì parte tutto: il suo personaggio, la sua icona, la sua anima d'attrice.

 

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