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Lina Sastri debutta a Barcellona: qui racconto la mia Napoli

L'attrice inaugura oggi la stagione del teatro LLiure del regista Llouis Pasqual. Dal 24 ottobre, sarà invece al Brancaccio di Roma con un nuovo lavoro, 'Appunti di viaggio'

ROMA. «Uno spettacolo, un concerto in musica e parole in cui racconto la mia terra con la sua musica immortale, infinita, accompagnata da otto musicisti, passando, come sempre, dalla parola alla musica, alla danza, in un flusso dell'anima che va e viene, come il mare della mia Napoli» dice Lina Sastri di 'Linapolina' che oggi inaugura la stagione del teatro LLiure del regista Llouis Pasqual a Barcellona, dopo il successo la scorsa stagione al Quirino di Roma e la sua ripresa per un tour italiano il prossimo dicembre. Nel frattempo, dal 24 ottobre, sarà invece al Brancaccio di Roma con un nuovo lavoro, 'Appunti di viaggio'.

Con Pasqual l'attrice ha un rapporto di lavoro e di amicizia nato quando la diresse nel suo allestimento de 'La casa di Bernarda Alba' di Garcia Lorca. Il lavoro sarà così a Barcellona all'interno di una rassegna che ospita anche Toni Servillo con il suo Eduardo, per rappresentare la cultura teatrale e musicale napoletana, come ormai fa da anni in giro per il mondo. «Questa volta - racconta Lina Sastri - accompagnata da otto musicisti, ho puntato sulla musica tradizionale napoletana, sui grandi classici, da Ì te vurria vasà, che apre lo spettacolo, a 'O surdato nnammurato, da Guapparia a Torna a Surriento, andando verso una conclusione più forte e cruda, con la musica Rom. Ho sentito che era tempo di ritornare a casa, quella conosciuta, ma con il bagaglio di questi anni, che mi hanno fatto mescolare da sempre strumenti e note senza fermarmi alle vie conosciute, ma cercando, sempre, vie nuove, senza paura di cantare la tradizione senza limitarsi alla tradizione, cercando nella musica il teatro, guardando ad ogni canzone come a un momento di emozione da comunicare con la voce, con il canto, con il corpo, con il cuore, con l'anima.

Il tutto tenuto insieme, come sempre nei miei spettacoli di questo genere, da un filo rosso narrativo, drammaturgico, di cui sono l'autrice, che riguarda Napoli, storie di famiglia, emozioni, luoghi, che mi portano da una stanza all'altra delle mie 'stanze del cuore', che è il sottotitolo di Linapolina. Questa volta apro con un racconto intitolato La sorda, che vuol far riflettere su fatto che ormai c'è una sordità dilagante, un'incapacità ad ascoltare l'altro della gente chiusa nel proprio mondo».

Come la Sastri sottolinea sempre, il suo cantare è molto teatrale, nasce dall'espressività del suo recitare e ha dimostrato da tempo di aver trovato la giusta misura alla sua passionalità e temperamento, grazie a quell'interiorità e intensa capacità interpretativa tutta da attrice, senza togliere smalto a una certa vena popolare, ma donandole un tono alto anche nelle canzoni più celebri e trascinanti. Tra le canzoni la più amata è 'Tutta pè mme', perchè le ricorda sua madre che la cantava sempre, e poi 'Reginella', la sua prima esibizione canora pubblica, attrice già nota, a Cinecittà in una serata in onore di Anna Magnani. 'Appunti di viaggio', il nuovo lavoro, è invece il racconto fatto da sola, seduta su una sedia con attorno qualche musicista, della sua carriera e della sua Napoli, tra canzoni e citazioni, tra il monologo di Filumena Marturano o uno di Pirandello, «in gran libertà».

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