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Palermo sconosciuta si mette in mostra per "Le vie dei tesori"

Un itinerario dell'inedito viene proposto in quattro week end, dal 3 al 26 ottobre, nel capoluogo siciliano. Visite nei 62 siti di solito non aperti al pubblico e 80 passeggiate d'autore con la guida di esperti, docenti universitari e giornalisti

PALERMO. La Palermo sconosciuta, o almeno quella meno nota, mette in mostra i suoi tesori. Un itinerario dell'inedito viene proposto in quattro week end, dal 3 al 26 ottobre, dal festival «Le vie dei tesori».

Nata otto anni fa per celebrare il bicentenario dell'Ateneo palermitano, la manifestazione, curata da Laura Anello, propone la visita a 62 siti che in gran parte non sono aperti al pubblico e 80 passeggiate d'autore con la guida di esperti, docenti universitari, giornalisti. Sono cinque le aree tematiche ispirate ad alcuni spazi aperti per l'occasione.

Il primo tema è l'eresia: sarà sviluppato attraverso un itinerario che tocca i luoghi dell'Inquisizione e le celle in cui i condannati esprimevano la loro sofferenza nei graffiti lasciati sui muri.

Un altro itinerario tematico è quello della città sotterranea che renderà visibili cripte e catacombe. Gli altri temi scelti sono il mare, le rovine e l'interculturalità di Palermo.

Tra le iniziative in programma uno straordinario «circuito degli oratori», la rete dei musei e tanti itinerari all'aperto.  Durante la manifestazione saranno proposti oltre cento eventi con mostre reading, musica, incontri. E c'è poi una novità: la rassegna sarà arricchita dal capitolo dedicato ai «paesi dei tesori», un itinerario di gite fuori porta in alcuni centri di maggiore interesse storico e artistico come Gangi, da poco eletto «Borgo più bello d'Italia», e Petralia Sottana nelle Madonie, San Giuseppe Jato, Racalmuto (la città natale di Leonardo Sciascia), la Valle del Belice. E infine l'appuntamento con i «tesori del gusto», piatti unici proposti da vari ristoranti.

"La manifestazione rappresenta una sfida -  hanno sostenuto Laura Anello e il rettore dell'Università palermitana Roberto Lagalla -. In assenza di contributi pubblici si è creata una rete autosostenuta alla quale hanno dato il loro contributo alcuni privati, dalla Federalberghi alla società di trasporti Labisi, dai Lions club alla pasticceria Massaro".

Gli organizzatori sottolineano la validità del modello confortata dai grandi numeri. L'anno scorso i visitatori sono stati circa 53 mila, quest'anno se ne attendono di più.

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