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I Cantieri della Zisa tra cultura e storia
La Palestina e il Belice raccontati da 13 artisti

Parte venerdì con una collettiva di foto il progetto per rilanciare l’area. Fino a dicembre iniziative su cinema, letteratura e teatro

PALERMO. Un progetto per i Cantieri della Zisa che li riporti a centro della vita culturale della città, come già lo furono nei primi anni Novanta. Sembrerebbe proprio che la riflessione e il programma stilato da Giuseppe Marsala, architetto al lavoro per il Comune per rilanciare l’area, stia incontrando il favore del pubblico, soprattutto giovane, visti anche i numeri che scorrono: ed ecco quindi pronta la seconda tranche dell’iniziativa, in attesa del recupero definitivo dei capannoni dei Ducrot.
Fino a dicembre, dunque, un progetto corale e plurilinguistico che attraversa diverse generazioni e coinvolge più di 260 tra artisti, intellettuali e uomini di cultura: settembre è dedicato a fotografia, cinema e letteratura attraverso iniziative (alcune si devono ai fondi Arcus), dicembre guarda al teatro. Si inizia venerdì tra Spazio Tre Navate, sala Perriera e le Botteghe dove troveranno spazio le immagini di ZYZ, annuario fotografico costruito da Navarra editore, una tre giorni, diretta da Franco Blandi, che comprende una collettiva inedita di 13 grandi fotografi nazionali, che in tempi differenti hanno dedicato la loro attenzione agli ambienti urbani: Francesco Bellina, Valerio Bispuri, Romano Cagnoni, Charley Fazio, Alessandro Greganti, Laura Isaia, Uliano Lucas, Massimo Mastrorillo, Melania Messina, Melo Minnella, Tony Palazzo, Fausto Podavini, Riccardo Villa espongono opere che documentano in maniera evidente i cambiamenti sociali.
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