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Palermo, la Macchina dei Sogni si tinge di verde: dal 31 all’Orto Botanico

La trentunesima edizione della rassegna dedicata al teatro di figura e di narrazione ruota intorno al tema della natura che sarà al centro degli spettacoli proposti

PALERMO. Si colora di verde la 31ª edizione de «La Macchina dei Sogni», il festival di teatro di figura e di narrazione diretto da Mimmo Cuticchio. Verde come i ficus, le cycas, le felci e le palme dei viali dell'Orto Botanico di Palermo, che ospiterà la manifestazione dal 31 luglio al 3 agosto, dalle 18 alle 21. Il più antico Orto Botanico d'Europa, progettato nel 1789, in stile neoclassico, da Léon Dufourny, luogo ideale di bellezza e di quiete, si sposa perfettamente con la letteratura epico-cavalleresca, diventando metafora dell'esistenza e del teatro.
Il progetto di Mimmo Cuticchio Tra i sentieri, sotto la luna, ha entusiasmato i «colleghi» provenienti da tutta Italia, che daranno vita a numerosi spettacoli e il repertorio sarà legato al tema del «verde»: le Guarattelle napoletane di Bruno Leone, il cunto su I fatti di Angelica, proposto dallo stesso Mimmo Cuticchio che con la potenza dell'immaginazione animerà piante e fiori, il Teatro delle Mani di Marcel Gorgone, i Figli d'Arte Cuticchio che presenteranno con i pupi La pazzia di Orlando, sulle musiche originali di Giacomo Cuticchio eseguite dal vivo da GliArchiEnsemble, le sonorità medievali del gruppo In Taberna, le ombre del Teatro degli Incompatibili che racconteranno frammenti dell'opera teatrale Ubu Re di Jarry. La novità di questa edizione sarà data dagli interventi di tre intellettuali, Corrado Bologna, Giuseppe Barbera e Gabriello Montemagno. In chiusura la messinscena dei bambini che partecipano al laboratorio condotto da Giovanni Guarino. Mettendo in gioco ancora una volta la sua poetica teatrale, Cuticchio propone un connubio inedito e originale fra La chanson de geste e la Natura.
Lo scenario dell'Orto Botanico, carico di tutti i simbolismi che gli sono propri, trova nell'arte l'elemento ispiratore. Tutelare la natura e le sue forme è un invito a riconoscere i significati nascosti, con l'aiuto del teatro, della letteratura e della scienza. Alla luce del tramonto, i punto di riferimento del Festival saranno il gymnasium, il papiro egizio, l'erbario, il planetario, i carrubbi, nel rispetto assoluto del verde e degli alberi secolari. «La Macchina dei Sogni», ancora una volta, si integra con il luogo che la ospita, valorizzandolo, scoprendo i suoi segreti e prendendosene cura. La letteratura epico-cavalleresca, fonte principale del repertorio dell'Opera dei Pupi e del cunto, è ricca di descrizioni naturalistiche: boschi, valli e brughiere fanno da sfondo ai convegni d'amore di eroi ed eroine e ai combattimenti dei cavalieri. Ma il «verde» è imprescindibile anche per il Don Chisciotte del Cervantes, e persino per Galileo Galilei che, grazie al suo primo cannocchiale, descrisse un'improbabile vegetazione lunare, mutuata dalla fantasia dell'Ariosto.
«La Macchina dei Sogni» che è, per riconoscimento ministeriale, festival di interesse nazionale, avrà anche quest'anno il patrocinio e il supporto di Rai RadioTre, che registrerà tutti gli avvenimenti e realizzerà dirette radiofoniche con giornalisti, studiosi e altre personalità coinvolte. Precedono il festival due laboratori: il primo Tra campagne, valli, pianure e monti, diretto da Mimmo Cuticchio con quindici attori-narratori in cui i percorsi e gli spazi dell'Orto Botanico diventeranno pretesto, contesto e oggetto di drammatizzazione scenica. Il secondo, condotto da Giovanni Guarino è dedicato ai più piccoli e liberamente tratto dal libro di Daniela Zurlan Storia di un Girasole.

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