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"Affamati e folli", ecco il libro su Steve Jobs

Il giornalista de "Il fatto quotidiano", Federico Mello, racconta la vita di Mr. Apple partendo dal suo discorso tenuto davanti ai neolaureati di Stanford, diventato video "virale" su Youtube

ROMA. "A volte una storia che riguarda miliardi di persone e che ha già cambiato il mondo, riesce a condensarsi in un preciso momento spazio-temporale. E in un discorso. I have a dream di Martin Luther King; così come il Ich bin ein Berliner di Kennedy. Tra tutti, non può mancare il discorso a Chicago di Barack Obama appena eletto. Questo libro é stato ispirato proprio da un discorso da aggiungere a questo elenco: a pronunciarlo è Steve Jobs, davanti ai neolaureati di Stanford il 12 giugno del 2005. Oggi è un video "virale" su YouTube". Parte da qui, da quello che è diventato il lascito culturale di Mr. Apple alle generazioni future, il libro di Federico Mello "Affamati e folli" che esce domani per Aliberti.
Il giornalista del Fatto Quotidiano - cura la seguitissima pagina Mondo Web e ha già pubblicato 'Viola' e 'L'Italia spiegata a mio nonnò, diventato un caso su Internet e poi pubblicato da Mondadori - ripercorre le tappe della vita di Mr.Apple ma va anche al di là della ricostruzione di una delle figure più popolari, controverse e affascinanti della nostra epoca. Analizza la rivoluzione informatica che ha fatto fare un passo in avanti all'umanità e Steve Jobs ne è stato uno degli interpreti. Questa - sottolinea Mello - "é una storia affollata di inventori, pionieri, sognatori hippie e nerd smanettoni. E' l'epopea di una regione, la Silicon Valley, da cui si è sprigionata un'onda creativa e industriale che ha cambiato il mondo".
"Solo cittadini informati possono compiere scelte consapevoli", è il motto "di molti attivisti che oggi usano il web per svelare i lati nascosti del potere, per informare dal basso, per denunciare le ingiustizie e i soprusi dei potenti - scrive Mello -. Tutto ciò è oggi possibile, superando i colossi dell'informazione spesso condizionati da politica e business, grazie ai personal computer che hanno popolato le nostre scrivanie. E Steve Jobs è colui che ha creduto in questa possibilità, quando era ancora semplicemente inimmaginabile". E' vero che il guru della Silicon Valley se n'é andato prematuramete il 5 ottobre 2011 all'età di cinquantasei anni, ma col suo esempio "ci indica una via, ci spinge a trovare il nostro scopo e a dare tutto per raggiungerlo. La storia della sua vita è uno stimolo a non aver paura del domani - osserva il giornalista e scrittore - un'esortazione a credere nel cambiamento, alla possibilità di incidere sul nostro destino e su quello degli altri. Affamati e folli - conclude Mello - è in fin dei conti, una grandissima lezione. Forse ancora di più per noi italiani, in mezzo al guado tra il passato e il futuro, senza modelli e punti di riferimento capaci di dare senso a quello che ci circonda. E' una grande epopea moderna che verrà tramandata per decenni".

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