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Sanremo, memorabile Benigni canta l’Italia

Il comico toscano, arrivato su un cavallo bianco, protagonista della terza serata con l’esegesi dell’Inno di Mameli. Momenti di divertimento e commozione. Tra i cantanti ripescati Al Bano e Anna Tatangelo

MILANO. Come non aprire con la marcia la serata della kermesse “Nata per Unire”? Ed è sempre Ezralow ad iniziare le danze. Dopo le frecce tricolore sul cielo e i fuochi d’artificio sul cielo di Sanremo, a un mese esatto dal 150esimo anniversario dell’Unità d’Italia, i cantanti in gara, questa volta da “non agonisti” interpretano gli arrangiamenti della canzoni che hanno fatto “grande” l’Italia. Perché certe volte le canzoni raccontano meglio di tutti episodi storici e condizioni sociali. Topico e commovente il momento in cui il capitano “torna” a cantare intonando “Rinascimento”, brano inedito la cui musica è di Gianni Bella. Il testo, invece, del grande Mogol, presente in sala. Ad intervenire anche il ministro Meloni e il ministro La Russa, bersaglio del duo comico Luca e Paolo che non hanno nemmeno mancato di prendere a bersaglio la politica: “Se lui è diventato ministro, possiamo diventarlo tutti!”. È proprio il ministro, che sorride all’ironia immancabile delle Iene, si ritiene soddisfatto dell’iniziativa di dare voce anche all’Italia: “Noi abbiamo gettato il seme, gli altri hanno raccolto il frutto. Grazie!”. E la Meloni sottolinea: “Riteniamo che il 17 dobbiamo liberare energie per le celebrazioni. Domani si saprà se sarà colorato di rosso la data in calendario.”
Bravo il “maestro” Battiato che dirige l’orchestra e la voce del suo conterraneo Luca Madonia sulle note de “La notte dell’addio”. Buono anche l’arrangiamento della canzone “Il cielo in una stanza”, interpretato dall’altra siciliana in gara, Giusy Ferreri. Ma anche Vecchioni non scherza: “storicamente” coinvolgente con “’O surdato ‘nnammurato”. Ma la canzone della storia preferita è “Va’ pensiero”, interpretata da Al Bano.
IL MEMORABILE BENIGNI. Ma il tormentone della serata è lui: il “redivivo Garibaldi” a cavallo che sventola il tricolore, alias Roberto Benigni. Brillante, come sempre, dà una bella lezione a una “minorenne” Italia, mettendo alla berlina la politica attuale con battute miste di ironia e disappunto attraverso l’esegesi dell’Inno di Mameli.  Scende da cavallo e anche se dei “cavalieri” non si dice bene in questo momento, la Rai addomestica bene. “L’Italia: l’unico paese dove nasce prima la cultura e poi la nazione. L’Italia, il corpo più bello del mondo, era stuprato, saccheggiato, distrutto, devastato! Un paese memorabile”. Un Benigni innamorato dell’Italia,  come di una donna bellissima, che ha combattuto mettendo a repentaglio la propria vita per difendere i propri cari e i propri diritti. E cita Anita, morta incinta, la Blondel, e persino Tina Anselmi, primo ministro donna. Un Benigni che vive per il sempre e non per il carpe diem. Ama un paese dove sono esistiti “Cavour, Mazzini e Garibaldi: uomini che, usciti più poveri di come sono entrati, hanno arricchito gli italiani”. E non manca la polemica sottile a chi non vuole ricordare il memorabile giorno dell’unione, sinonimo di amore. “L’assenza è la più acuta presenza”. Tra le sue battute anche un riferimento alla Sicilia e ai siciliani: i “ciciri” e il Regno Angioino. “Viviamo in un tempo memorabile: se voi vi scordate della felicità, la felicità non si scorda di voi. Ma ricordate: essa è semplice. Non a caso, il Risorgimento, periodo memorabile, è fatto dal popolo!” E allora, “svegliamoci: le cose grandi, nascono da atti eroici.”
Termina con l’intonazione dell’inno, solo voce. Un benigni commosso e che commuove. E non più sorridente nel momento in cui lo interpreta. Un Benigni che fa ridere e che fa commuovere. “Sono commosso”, commenta Morandi.
LA KERMESSE. Ma è stato anche un momento importante per la gara canora. Dei quattro giovani in scaletta, due solo passano il turno: Micaela ed Amadè. La votazione definitiva sui big in gara sancisce invece il ripescaggio di “Amanda” per Al Bano e “Bastardo” di Anna Tatangelo. Mentre ad essere eliminate definitivamente Anna Oxa e i Marta sui Tubi e Patty Pravo. Già si pensa a Robert De Niro, Monica Bellucci, e i Take That.

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