SANREMO. “È il primo Festival che dà ampio respiro alle canzoni, senza riempitivi di storie inutili”. Parola di Franco Battiato. Il “Cavaliere dell’Intelletto” approda al Teatro Ariston e regala qualche minuto della sua musica. Troppo pochi per alcuni, ma per lui la sua è un’esibizione “senza pretese”, da “corista”, da “invitato” e non semplicisticamente da “alieno”. Un’esibizione, ma non solo: Battiato a Sanremo, vissuto in punta di piedi, è anche direttore d’orchestra, così come avviene nella puntata dedicata all’Unità d’Italia. Ed eccolo a dirigere “La notte dell’addio”, interpretata sempre dallo stesso Luca Madonia. Due catanesi insieme per far rivivere note ed emozioni.
Occhiali scuri, solita personalità elegante ed estremamente riservato: poche parole, ma quanto basta per raccontare del suo ruolo al Festival, nel ruolo di “accompagnatore” dell’artista catanese in gara, Luca Madonia, “L’alieno”, cui è legato da un solido rapporto di amicizia, come lui stesso dice a Gds.it. E alla domanda su cosa ne pensa della 61esima edizione della kermesse, lascia trapelare la sua soddisfazione: “Privo di pettegolezzi e senza contorni frivoli”.
Battiato: "Questo Festival mi piace"
Il cantautore catanese a Gds.it: “Non ci sono riempitivi inutili, dà ampio respiro alle canzoni senza pettegolezzi”
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