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L'Eco del gusto, il valore del cibo in un romanzo

Gli antichi sapori e profumi di una terra ospitale come la Sicilia rievocati nel racconto di Emanuele Lombardo, creatore anche di un network di aziende per la promozione della gastronomia sicula

PALERMO. “L’eco del gusto” è molto più di un romanzo. È un vero e proprio viaggio che si mescola a una storia d’amore, un profumo e un sapore che si fanno racconto. Emanuele Lombardo, siracusano, dottore di ricerca in Biotecnologie degli alimenti, è l’autore di questo suggestivo racconto.
Tutto nasce nel 2009, durante un viaggio solitario in macchina, percorrendo la Sicilia da Avola fino a Trapani. «Ho sentito gorgogliare in me questa storia mentre guidavo e parlavo tra me e me – racconta l’autore – la scienza mi ha insegnato che il nostro cervello riceve stimoli elettrici che ci fanno percepire le cose attraverso i cinque sensi. Ma questa è davvero la realtà o il mondo così come noi lo conosciamo è frutto delle convenzioni che ci siamo dati?».
Il romanzo racconta l’avventura di Jean de Longville, un soldato belga disperso in Sicilia nel periodo del secondo dopoguerra. Jean è un artista speciale, ma non dipinge né scrive poesie, lui è un’artista della gastronomia. E’ affetto da sinestesia, un fenomeno sensoriale-percettivo che indica una contaminazione dei sensi nella percezione. Un vero e proprio dono della natura. Nella sua mente le percezioni dei cinque sensi si mescolano, offrendogli la capacità di vedere i sapori e di ascoltare gli odori. Quello che per gli altri è soltanto un piatto rustico per lui è una forma di teatro.
Dietro ogni parola del romanzo sono nascosti tanti messaggi. Il primo è un messaggio d'amore per l'intera umanità, un invito ad amare la vita e a rispettare le diversità. Non a caso il protagonista è uno straniero che vive in Sicilia nel periodo della guerra. «La mia proposta è quella di riunirci tutti attorno alla stessa tavola – afferma Emanuele Lombardo – perché il gusto, i profumi e il mangiar bene parlano tutte le lingue del mondo. L’eco del gusto è una voce che emerge dal cibo. Senza il cibo, infatti, non si vivrebbe a lungo ed è proprio l’essere mortali che ci rende tutti uguali».
Il mondo rurale siciliano e il carattere ospitale che contraddistingue questa terra fanno parte del secondo messaggio-valore che emerge dal romanzo. L’autore spiega come scoprire, assaggiando con calma e ascoltando il cibo, il messaggio tramandatoci dal passato. «L’eco del gusto è la voce che narra il cibo – spiega l’autore – narra il modo in cui esso viene preparato, gli ingredienti scelti, il tempo impiegato. Solo così percepiamo le voci di uomini, donne e bambini vissuti prima di noi».
L’ultimo valore è quello che il libro crea per l'economia siciliana. Contestualmente al romanzo è nato, infatti, il network “L’eco del gusto”, che offre una preziosa vetrina dell’enogastronomia e del turismo culturale siciliani alle aziende che vi aderiscono. Il portale, infatti, in collaborazione con numerosi partner, organizza eventi gastronomici, come il “Teatro in tavola” e il “Tour” in Sicilia.

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