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L'Onav spegne le candeline a Palermo

Numeri di tutto rispetto per l’associazione legata al mondo del vino. In 15 anni formati mille assaggiatori e degustate cinquemila bottiglie. Giardina: “Impegno sulla cultura del bere”

PALERMO. Mille persone formate, 40 banchi d'assaggio, 5 mila vini degustati, 10 soci onorari. Sono alcuni dei numeri che l’Onav, l’Organizzazione nazionale assaggiatori di vino, ha collezionato nei suoi quindici anni di vita a Palermo. E ieri ha celebrato i suoi tre lustri con una manifestazione in cui il protagonista è il vino del capoluogo e della sua provincia.
“Da quel 1995 molte cose sono cambiate – dice Gianni Giardina, vicepresidente nazionale dell’Onav – Con i corsi di degustazione abbiamo formato più di mille persone, circa sessanta uomini e donne ogni anno, che adesso sono in possesso della patente di assaggiatori di vino riconosciuta dalle Camere di Commercio. Questo vuol dire che abbiamo operato direttamente sulla cultura del bere bene e i risultati oggi sono i nuovi soci che hanno aderito all’Onav nel corso di questi 15 anni”.
“Adesso c’è una maggiore consapevolezza nel consumatore – commenta il neo presidente nazionale dell’Onav, Giorgio Calabrese – che beve assaggiando, anche grazie all’attività svolta dall’Organizzazione nazionale assaggiatori di vino. Ma ancora c’è del lavoro da fare e mi riferisco soprattutto ai giovani. Educare le nuove generazioni alla cultura del bere bene deve essere la nuova mission dell’Onav. Oggi il vino non è più una bevanda, ma un alimento liquido che ha dei minimi e dei massimi da rispettare per tutelare la propria salute”.
“Il vino è emblema di tradizione, storia e cultura che fanno grande la Sicilia, facendola amare nel mondo – dice Elio Cardinale, presidente del Cerisdi che ha ospitato la manifestazione -. In effetti, la Sicilia testimonia con i suoi vini la secolare vocazione viti-vinicola che affonda le proprie radici nella storia dei tempi, dando origine a quel binomio, Sicilia-Vini, ormai noto il tutto il mondo. Il Cerisdi, Centro di alta Formazione, è quindi lieto di promuovere insieme all’Onav la cultura agroalimentare nel mondo”.
Secondo Leonardo Agueci, presidente dell’Istituto della Vite e del vino, “negli ultimi vent’anni, grazie agli sforzi dei produttori, è migliorato il livello qualitativo del vino siciliano. E la provincia di Palermo, dove si sono sviluppate piccole e medie aziende, ha dimostrato di essere vocata anche alla produzione vitivinicola. Tuttavia, bisogna ancora lavorare per incentivare il consumo, soprattutto il consumo consapevole. Ai giovani bisogna insegnare a bere bene, i ristoratori e gli enotecai, invece, devono imparare a promuovere in modo adeguato le nostre eccellenze, esattamente come fanno con i vini che vengono dall'estero o da altre regioni”.

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