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Quando le foto leggono il futuro

Al via la nona edizione di “FotoGrafia” il festival internazionale di Roma fino al 24 ottobre di scena al Macro Testaccio di Roma

PALERMO. La nona edizione di FotoGrafia Festival Internazionale di Roma  è intensamente ricca di nuovo: nuova location ovvero il Macro Testaccio, nuove date (23 settembre-24 ottobre), tre curatori che affiancano il lavoro di Marco Delogu, direttore artistico del festival: Marc Prust (fotografia ed editoria), Valentina Tanni (fotografia e new media) e Paul Wombell (fotografia e arte contemporanea).

Il tema è Futurspectives, ovvero “può la fotografia interpretare il futuro?”
Paul Wombell nella  sua mostra della sezione fotografia e arte contemporanea “Bumpy ride” si interroga proprio su questa domande interessante  proponendo ampi margini di riflessione.
La fotografia è passato, è storia. Una volta scattata rimanda indietro nel tempo. Oggi alcuni fotografi stanno mettendo in dubbio questa premessa, realizzando immagini che guardano in avanti e non indietro.
Sono fotografi che lavorano più come scrittori del genere “science fiction”, usando il processo fotografico per immaginare come il futuro potrebbe apparire.
Tra loro in “Bumpy ride”: Peter Bialobrzeski, Sonja Brass, Cedric Delsaux, Jill Greenberg, lkka Halso, Mirko Martin e O Zhang che usano sia il digitale che l’analogico.
Valentina Tanni curatore per la sezione fotografia e new media, che oramai da anni sperimenta la ricerca sull’immagine contemporanea,  propone una visione interessante del tema, elaborandolo con differenti sguardi.
Le possibili risposte sono contenute in una mostra intitolata “Maps and legends”, un progetto che si pone come obiettivo la mappatura di un territorio in continua evoluzione. Una cartografia in progress sulle relazioni che la pratica fotografica sta intessendo con il mondo della Rete, con la sua cultura, il suo linguaggio, il suo immaginario. Il web diventa un vero e proprio luogo, dotato di storia e di cultura.
Dieci i fotografi al lavoro, Marco Cadioli (Italia), Martijn Hendriks (Paesi Bassi), Justin Kemp (USA), Jaime Martinez (Messico), Filippo Minelli (Italia), Sascha Pohflepp (Germania), Jon Rafman (Canada), Phillip Toledano (USA), Harm Van den Dorpel (Paesi Bassi) e Carlo Zanni (Italia).
Segue la sezione su fotografia e editoria curata da Marc Prust, con “unpublished – unknown”, che presenta una selezione di lavori ancora non pubblicati. Quindi, più che una mostra di lavori non pubblicati, si tratta di una mostra di lavori non ancora completati, perché dovrebbero ma non hanno ancora superato il passaggio di questo secondo decisivo momento: la pubblicazione.
Il Festival diventa il primo appuntamento della stagione internazionale, ospitando anche, in anteprima assoluta, la nuova produzione del Mese Europeo della Fotografia: Mutations 3 – Public Image, Private Views, curata da Emiliano Paoletti.
Il MACRO, nuova sede del Festival che conferma la propria vocazione ad aprirsi alla città di Roma, proponendosi come casa diffusa delle immagini per il pubblico nazionale e internazionale. Dunque  i
due padiglioni del MACRO a Testaccio, è la sede del Museo votata alle grandi manifestazioni collettive.
Presenti all’vento un circuito di gallerie per promuovere e valorizzare artisti ed operatori locali; le più importanti Accademie e Istituti di Cultura internazionali, come l’American Academy in Rome, Villa Medici-Accademia di Francia e la Reale Accademia di Spagna, che presenteranno progetti appositamente realizzati per FotoGrafia.
Confermato il Premio IILA FotoGrafia per la giovane fotografia sudamericana, di cui verrà presentato: “Impero del sole”, il lavoro su Roma del vincitore della passata edizione José Manuel Castrellón.

MACRO TESTACCIOPiazza Orazio Giustiniani, 4 00153 Roma
aperto da martedì a domenica dalle 16 alle 24
info www.macro.roma.museum +39 06 671070400

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