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Sissi, l'artista emiliana arrivata a Palermo per "pensare"

Nata a Bologna si è trasferita nel capoluogo isolano per un soggiorno intellettuale. Vive alla Vucciria e l'ultima sua ultima installazione è esposta a Milano

PALERMO. Sissi è emiliana, di Bologna, è esile ed ha uno sguardo che incanta.
Le sue opere sono presenti nei maggiori musei d’arte contemporanea europei. Ultima in ordine di tempo l’installazione “Addosso”, presente alla Fondazione Arnaldo Pomodoro di Milano, curata da Angela Vettese.
Da alcune settimane vive a Palermo, il suo è un soggiorno intellettuale.
Le è servito per preparare il suo lavoro. Lei deve vivere la Città, lo spazio, gli odori, i cibi, le abitudini, la luce.  
Lei deve lasciarsi vivere dalla Città.
La FPAC di Francesco Pantaleone, nel cuore antico di Palermo, alla Vucciria, è la sua casa.
Sissi ti accoglie con un sorriso ed inizia a parlare. Non hai bisogno di chiedere molto, perché è lei che ti guida attraverso i sui pensieri, attraverso la sua poetica.  E ti coinvolge. Fa si che tu veda e senta ciò che lei vede e sente.
Tutto inizia con una sorta di “albero genealogico” del suo viaggio siciliano. Due disegni che si ramificano in una sorta di albero in cui ogni ramo accoglie una suggestione, un percorso, un particolare. E ciascuno di questi momenti è fissato da una foto, scattata da lei e che documenta il particolare. Si tratta di luoghi, di oggetti, di persone. Sono istanti che Sissi ha catturato e che sono il suo archivio, il metodo con cui Sissi accoglie in sè la vita, le cose, dunque anche Palermo.
È la memoria che inizia lentamente a prendere forma dentro di lei. A costruire l’impalcatura concettuale del  suo lavoro. Il suo archivio.
La attraggono piccoli frammenti di vissuto. In Sissi c’è un fortissimo legame con la carne, col corpo, con la materia. Un luogo come Palermo, con la sua storia, con i suoi mercati, le sue stratificazioni storiche e sociali, offre all’artista un naturale richiamo dei sensi.
Ecco che allora in Installo sulla carne (2010) Sissi offre il suo corpo come custode di piccole memorie.
Il suo corpo diventa un tempio, che mostra e custodisce, avviluppandole in micro architetture di metallo, conchiglie, terrecotte, piccole reliquie, foglie. Tutto è stato raccolto per caso qui in Sicilia, tutto è materia viva, appartiene a questa terra, Sissi se ne prende cura.
Compie il gesto di “sospendere” su sé stessa le piccole opere e così facendo le riempie di nuovo significato. Attraverso lei rivivono perché sono intrise di vita, perché è la vita che celebrano, perché attraverso lei partecipano dell’essere vivi. Ancora una volta.   
L’opera d’arte è l’azione del prendersi cura, e viene documentata da dieci fotografie come segno visibile dell’azione stessa.
Sissi ha modificato il senso dell’oggetto, ha catalogato il suo modo di leggere la storia e il vissuto non solo dell’oggetto stesso, ma in questo caso anche di Palermo.
Che è sempre più  un po’ anche sua.
Come sua è la casa che la ospita. Come suoi sono gli abiti che lei ha confezionato durante il suo soggiorno siciliano, realizzati con materiali raccolti, trovati, cercati per strada. Materiali della nostra tradizione, specchietti, borchie dei carretti siciliani, reti e addobbi, assemblati secondo suggestioni tattili e emozionali. Sono divisi in categorie: assorbenti, nidificati, spellati, corazzati. Il suo corpo li esibisce, li mostra, li vive. Li elabora trasferendo le sue sensazioni e lasciando che ciascuno possa reinterpretarli.
Sissi compie anche un altro passaggio importante della sua arte, quello di allestire spazi che diventano scenografie da vivere. Imbandisce in occasione della vernice della sua mostra palermitana alla PAC una cena “appesa”. Dispone su un tavolo comune carni, pesci, pomodori rossi a grappolo, verdure, ogni cosa è appesa, è in bilico. È una cena preparata per i suoi ospiti, tutto si deve mangiare con le mani. Attraverso il cibo che viene preso e mangiato, si compie l’atto per cui attraverso il corpo che vede e prende,  mangia e digerisce, l’arte diventa partecipe a tutti. Viene presa attraverso la vista e digerita dai sensi, diventa per mezzo dell’artista “nutrimento”.
Sissi compie un passaggio intellettuale, mistico con la semplicità disincantata dell’artista. La sua stessa vita è improntata da questa semplicità, in lei arte e quotidianità sono identiche. Ogni attimo della sua esistenza è creazione, è sentimento è afflato poetico. Non c’è distinzione tra la finzione e la realtà. Tutto coincide. Straordinaria Sissi perché è dentro e anche fuori dal tempo, vive costantemente la realtà come se fosse una favola. La sua idea dell’arte la rende unica e affiora da ogni sua parola, da ogni suo gesto.  Anche la morte, il tempo, diventano in lei un tempo sospeso con cui si confronta e che esorcizza, con forza ma anche un po’ di paura.
Sissi sa bene che la vita non è favola, ma è così che vuole intenderla. Ed è così che la accoglie. Il suo cambiare forma, cambiare abito, cambiare luogo è uno scudo. La rende forte, perché è padrona di sé, non teme il cambiamento. Sfugge alle leggi dell’apparenza, perché per lei conta la sostanza, l’idea, la forza delle cose. Come ogni elemento della natura sa adattarsi.
Il suo viaggio palermitano si conclude proprio con questo tema. La fantasia morde la piega in bilico è un’installazione una riflessione una traduzione. È una lunga trama di fili di paglia, aggrovigliati. Come quelli che Sissi ha visto ai Cappuccini, dentro ai corpi mummificati. Lei spiega che è come se il corpo fosse disteso, una specie di pelle. Una nuova forma a cui lei da nuova immagine, nuova anima nascosta tra le pieghe. Alla pelle/paglia appesa con due ganci al muro Sissi ha appeso una infinita serie di piccole borchiette e di specchietti, gli stessi delle nostre tradizionali coffe di paglia.
Questa pelle però è anche una mappa. È Palermo, che Sissi rilegge. In quelle pieghe ci sta tutto l’universo. È una città in bilico, come la vita, come la storia, come l’arte.
E’ una riflessione che passa attraverso la raffinatezza dei sensi, la materia che è interpretata, la forma che sfugge per farsi interprete di nuova vita.
È la poetica di Sissi, il suo dono alla città di Palermo.

infoBOX
artista: Sissi
titolo: La fantasia morde nella piega in bilico
luogo: galleria francesco pantaleone arte Contemporanea, via Garraffello, 25 Palermo
durata: dal 8 luglio al 21 settembre 2010
orari: la galleria è aperta il giovedì dalle 16:00 alle 20:00 gli altri giorni su appuntamento
produzione: francesco pantaleone arte Contemporanea
ufficio stampa: francesco pantaleone arte Contemporanea

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