
C'è anche Massimo Moratti tra le vittime dei truffatori che spendevano il nome del ministro della Difesa Guido Crosetto, chiedendo soldi per fantomatici riscatti da pagare in Medio Oriente. È lo stesso imprenditore, presidente dell’Inter dello storico triplete, ad ammetterlo.
«Questi sono bravi, nel senso che sembrava assolutamente tutto vero», dice. «Comunque può capitare, poi certo uno non se l’aspetta una roba di questo genere. Ma succede a tutti...».
L’inchiesta della Procura di Milano
L’inchiesta aperta dalla Procura di Milano, guidata da Marcello Viola, mira a individuare truffatori e truffati. Anche Moratti è stato ingannato.
«Hanno contattato anche me», rivela. «Preferirei non raccontare altro, vediamo come va avanti l'inchiesta. Al momento preferisco stare tranquillo. Ho fatto denuncia, certo».
Alla domanda del giornalista su un possibile pagamento di un milione di euro, Moratti risponde: «Ho fatto denuncia, aspettiamo e poi le saprò dire».
La denuncia è arrivata sul tavolo del pm Giovanni Tarzia, che coordina il lavoro dei carabinieri.
Un lungo elenco di vittime illustri
In Procura a Milano sono in arrivo altre denunce. I tentativi di truffa sarebbero stati portati avanti anche attraverso gli staff degli imprenditori, a volte senza un contatto diretto con le vittime.
Secondo quanto emerso, tra gli obiettivi dei truffatori figurano:
- Marco Tronchetti Provera
- Giorgio Armani
- Diego Della Valle
- Le famiglie Aleotti, Beretta e Caltagirone
Sono già due le denunce presentate in queste ore in Procura a Milano nell’ambito dell’indagine.
Come operava la truffa
Il gruppo di truffatori si spacciava per il ministro della Difesa Guido Crosetto o per membri del suo staff, chiedendo ingenti somme di denaro a imprenditori e professionisti facoltosi. La motivazione? Il pagamento di inesistenti riscatti per giornalisti rapiti in Medio Oriente.
Hanno già depositato formalmente le denunce la famiglia Aleotti (gruppo Menarini) e la famiglia Beretta, proprietaria della multinazionale di armi.
5 Commenti
Dario Siepe
08/02/2025 17:28
Con quale motivazione erano stati donati i soldi a chi ha fatto i bonifici al finto staff del ministro? Cosa gli è stato promesso in cambio? Mi sorge il dubbio che queste richieste di denaro siano una pratica usuale per certi politici, visto che alla fine il donatore non era stupito della richiesta.
Domanda
09/02/2025 01:18
La indicazione della causale e il tracciamento bancario non erano validi per questi signori?
Francesco
08/02/2025 17:41
Saranno pure dei grandi imprenditori (o presunti tali) ma elargire ingenti somme di denaro per pagare riscatti di giornalisti rapiti in medio oriente non avrebbero dovuto farlo neppure se a telefonargli fosse stato il vero ministro e se la rapita si fosse chiamata Cecilia Sala. In fin dei conti si sono dimostrati solo dei grandi ingenui per non dire altro e se questo è il livello intellettivo di certa nostra imprenditoria privata siamo proprio messi bene.
lino
08/02/2025 19:43
Concordo in pieno. Ingenui? Mah!
Duke
08/02/2025 19:23
Mah ...
Assurdo ma vero
08/02/2025 20:48
È da tempo che Crosetto denuncia situazioni poco trasparenti senza risultati concreti
Mancanodati
09/02/2025 01:21
In ogni movimento bancario esistono i controlli antiriciclaggio, non è credibile che le persone di cui sopra non ne fossero al corrente.
Uno qualunque
09/02/2025 09:48
Controlli ? Ma per chi ? Per tutti ? Ho i miei dubbi. Si ricordi che non siamo tutti uguali.