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Invasi meno vuoti dopo oltre un anno, incremento dell’acqua del 14%

La crescita, nello stato di siccità severa in cui si trova il territorio, rappresenta un segnale confortante

Era già accaduto che i volumi, anziché calare, diventassero più o meno stabili, come appurato lo scorso novembre, ma un consistente rialzo, finora, non era mai stato registrato, perlomeno su base mensile: torna a salire l’asticella delle dighe siciliane, con un incremento d’acqua del 14% rispetto a inizio dicembre 2024. A dirlo è l’ultimo report dell’Autorità di bacino, che poco prima di Capodanno registra nel complesso degli invasi 195 milioni di metri cubi di risorsa idrica rispetto ai 171 rilevati 30 giorni prima.

Certo, rispetto allo stesso periodo dello scorso anno resta un deficit del 34%, ma la crescita, nello stato di siccità severa in cui si trova il territorio, rappresenta un segnale confortante, «frutto delle piogge dell’ultimo mese e, per quanto riguarda l’Ancipa, che ha superato i 12 milioni di metri cubi raggiungendo gli stessi livelli di gennaio 2024, anche dello scioglimento della neve caduta sui Nebrodi nonché dalla gestione dei prelievi tra i comuni del Nisseno e dell’Ennese che dipendono dalla diga in questione, disposto dalla Regione».

Parola del capo della Protezione civile siciliana e della task force anti-siccità istituita da Palazzo d’Orleans, Salvo Cocina, che adesso, «considerando il sensibile aumento dei volumi», non esclude «di allentare le turnazioni dell’approvvigionamento» che qualche settimana fa scatenarono la “guerra dell’acqua” tra i sindaci dei distretti serviti dalla struttura nebroidea, ossia Caltanissetta e San Cataldo da una parte, Troina, Nicosia, Gagliano Castelferrato, Cerami e Sperlinga dall’altra, «portando i giorni da tre a due».

Ma a migliorare è anche la situazione dei bacini che servono il Palermitano, «anche se il riempimento», continua Cocina, «procede più lentamente», soprattutto per il Rosamarina, ancora in calo (del 5%) su base mensile. Resta invece critica la situazione nel versante orientale dell’Isola, dove ha ricominciato a piovere solo ieri dopo diversi giorni di clima siccitoso, e dove, solo per fare un esempio, la diga Ragoleto, nel Ragusano, presenta meno di 4 milioni di metri cubi.

Intanto, a Caltanissetta resta in vigore l’ordinanza che dal 10 gennaio vieta il consumo idrico potabile a causa della torbidità dell’acqua, tanto che il “Comitato delle mamme per l’acqua” ha scritto una lettera di fuoco al sindaco stigmatizzando l’assenza e il silenzio dell’amministrazione comunale. Mercoledì il gruppo incontrerà il prefetto Chiara Armenia chiedendo una turnazione più equa e ulteriori analisi.

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