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Arriva la pioggia in Sicilia ma non è sufficiente a risolvere l'emergenza siccità e ad aiutare gli agricoltori

Persone si riparano dalla pioggia con ombrelli a Palermo, 11 febbraio 2024.ANSA/GIOVANNI FRANCO

Forti temporali hanno colpito la notte scorsa tutta la Sicilia, dove l’acqua era attesa per la siccità che ha colpito l’isola. In diversi comuni della regione la risorsa è razionata e la distribuzione avviene a distanza di giorni o con autobotti. La pioggia è arrivata abbondante, ma non è stata determinante per gli invasi, anche se un aiuto l’ha dato agli agricoltori.

«L’area di raccolta degli invasi è solo il 20% del territorio regionale e sono soprattutto aree interne e montane - spiega Luigi Pasotti direttore servizio agrometeorologico della Sicilia orientale - la maggior parte dove ci sono gli invasi ha avuto piogge piuttosto scarse che hanno prodotto quantitativi piuttosto limitati del tutto ininfluenti sulla siccità e sulle riserve. Nella diga Ancipa qualche decina di migliaia di metri cubi e non è variata sensibilmente la scarsità, la stessa cosa nel lago dell’Ogliastro al confine tra Enna e Catania. Le piogge più abbondanti sono cadute nelle zone dove non ci sono invasi come a Licata. C’è però un grosso sollievo per la siccità agricola - osserva Pasotti - gli agricoltori si erano dissanguati in termini economici per pompare acqua dal sottosuolo. Molti pozzi si stavano esaurendo o si erano esauriti. Non sono quantitativi eccezionali, ma aiutano a interrompere una situazione veramente difficilissima. Naturalmente abbiamo bisogno di altre piogge che potrebbero arrivare nei prossimi giorni. Resta in questi giorni questa instabilità che promette altre piogge probabilmente meno abbondanti di quelli di queste ore».

Per Rosario Marchese Aragona, presidente di Confagricoltura Sicilia, quella caduta è stata «una pioggia provvidenziale», anche se, precisa, «ci sono stati danni non indifferenti: era attesa, ma non ci siamo fatti trovare pronti».

«Se si vedono le immagini del fiume Salso - spiega - tantissima acqua è finita in mare, mentre bisognerebbe farla finire in invasi. Penso alle dighe non collaudate come quella di Gibbesi di Sommatino che ha le paratie aperte e altre dighe che non sono entrate in servizio. Il mio lago nella mia azienda grazie a queste piogge si è riempito a metà. Noi aspettavamo l’acqua ed eravamo pronti ad accoglierla. Abbiamo pulito i canali ed è arrivata. Mi chiedo se il pubblico fosse pronto come il privato. Purtroppo ormai dobbiamo fare i conti con i cambiamenti climatici Dobbiamo prendere atto di una nuova situazione che dobbiamo provare in tutti i modi a fronteggiare». E già si guarda a domani e ai prossimi giorni: le previsioni parlano ancora di piogge e temporali e si spera che l’acqua in Sicilia precipiti negli invasi.

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