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Il ciclone Fedra sferza l'Italia, in Sicilia allerta gialla per il maltempo

Seimila persone isolate in Valle d'Aosta per il rischio valanghe

Pioggia forte in centro a Milano, 27 agosto 2023.ANSA/MOURAD BALTI TOUATI

Piogge torrenziali, forti venti e valanghe. Il maltempo torna a flagellare l'Italia, con il ciclone Fedra che imperversa soprattutto al Nord. Domani, 4 marzo, allerta arancione in Piemonte ed Emilia-Romagna, gialla (ordinaria criticità per rischio idraulico, temporali e idrogeologico) in 15 regioni, Sicilia compresa. Le altre sono Calabria, Emilia Romagna, Lombardia, Piemonte, Sardegna, Veneto, Abruzzo, Molise, Sicilia, Campania, Lazio, Puglia e Toscana.

In Liguria le raffiche di vento hanno raggiunto i 180 km orari, mentre le onde hanno toccato i cinque metri. La fragile Liguria frana sotto la pioggia che da ore la flagella. Dopo il masso da alcune tonnellate che venerdì ha sfondato una parete della scuola elementare di Crocefieschi, oggi - giorno in cui Arpal conferma le criticità e prolunga l'allerta fino alla mezzanotte - si sono verificate frane e su monte Mure sono stati toccati i 180 km/h. Chiuso un tratto della statale 453, in provincia di Savona, per una caduta di massi, crollati un muro di contenimento sottostante due case vacanze a Camporosso e una parete rocciosa a Varazze. Non si segnalano al momento feriti. La Regione Liguria, che sta monitorando la situazione, sta valutando una richiesta di estensione dello stato di emergenza.

In Valle d'Aosta una valanga è caduta sulla strada regionale 44 della valle del Lys, ai piedi del Monte Rosa, ostruendo anche l'ingresso di una galleria. Oltre 6.000 persone sono isolate a causa del pericolo valanghe legato all'intensa nevicata. In alcune zone del Piemonte è scattata l'allerta arancione per rischio valanghe e idrogeologico nelle montagne Nord Occidentali, nelle valli Sesia, Cervo, Chiusella, Orco, Lanzo, Susa, Sangone, Chisone, Pellice e Po. L'allerta resta gialla per il resto della regione tranne che per la Valle Scrivia, dove è verde. La quota neve si attesta sugli 800-1000 metri sul Cuneese e sui 1000-1300 metri sugli altri settori montani. In via precauzionale per rischio valanghe le strade dell'Alta Val Formazza e della Val Chiusella e la statale del Moncenisio, oltre ad alcuni tratti tra Alessandria e Casalcermelli e ad Ovada. Chiusa anche per la caduta di un masso la sp299 della Valsesia all'altezza di Piode.

Il Po resta sorvegliato speciale: nelle prossime 24 ore l'Agenzia interregionale per il fiume Po prevede un innalzamento dei livelli nelle sezioni fluviali a monte di Isola Sant'Antonio (Alessandria) con valori superiori alla soglia ordinaria (soglia 1, colore giallo) con l'interessamento nelle ore successive anche delle sezioni di Ponte Becca e Spessa. Resta lo stato di criticità ordinaria (colore giallo) per le sezioni di Po del Delta, a causa del lento deflusso delle piene emiliane e degli apporti dell'alto Po dei giorni precedenti. In provincia di Vercelli chiuse alcune strade per frane. Impegnati i vigili del fuoco su più fronti. Da ieri, a causa del pericolo valanghe, è chiusa al traffico la SP124 che da frazione Ferrate arriva a Carcoforo. Resta chiusa, per caduta massi, la provinciale verso Rima. La società Monterosa ha disposto la chiusura di tutto il comprensorio per la giornata di oggi, per le abbondanti precipitazioni e per il rischio valanga, che fa segnare un grado di pericolo 4 su 5.

In Emilia Romagna resta una criticità arancione nella pianura centro-occidentale per il lento esaurimento delle piene e per i possibili incrementi dei livelli d'acqua in Appennino. Riaperti i ponti ma prosegue il monitoraggio sugli argini da parte di tecnici e volontari della Protezione civile e quello della rete stradale provinciale da parte del personale della Provincia di Modena.

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