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Alluvione a Vicenza, inondata la zona attorno allo stadio Menti: l'acqua è entrata anche negli spogliatoi e nei magazzini

Il presidente della Regione Veneto Luca Zaia: «Siamo davanti a un evento meteorologico che entra nella storia, la città è stata salvata dai bacini di laminazione»

L’alluvione che ieri sera e oggi ha coinvolto la città di Vicenza ha allagato l’intero quartiere attorno allo stadio Romeo Menti, finito sott’acqua. Subito sono scattati i controlli per valutare i danni causati dall’acqua penetrata all’interno dell’impianto, dove si trovano anche la sede e gli uffici della società di calcio. Da un primo sopralluogo il campo di gioco, che è più alto da quando è stato rifatto, non risulterebbe allagato: l’acqua ha raggiunto solo le fasce laterali. Da valutare invece eventuali danni ad impianti elettrici, led e audio. Nell’alluvione del novembre 2010 lo stadio Menti finì sott’acqua per oltre un metro con danni ingentissimi a terreno di gioco, spogliatoi, impianti elettrici e altre strutture.

Sembra molto difficile che domenica 3 marzo si possa disputare al Romeo Menti la partita di campionato di calcio tra Vicenza e Fiorenzuola, in programma alle 18.30. «Tutta la parte circostante l’impianto sportivo - spiega una nota emessa dal club biancorosso nel pomeriggio - è praticamente sommersa dall’acqua, che è entrata anche negli spogliatoi e nei magazzini, mettendo a forte rischio il funzionamento degli impianti, elettrici in primis, oltre a creare altri danni, al momento non quantificabili, di vario genere. Sembra reggere, invece, la tenuta del manto erboso, ma è molto preoccupante la situazione esterna».

«Ad oggi - conclude il comunicato della società - le possibilità di disputare la partita con il Fiorenzuola sembrano minime e le previsioni meteo dei prossimi giorni in questo senso non sembrano aiutare». È probabile che nelle prossime ore la società del patron Renzo Rosso possa inoltrare alla Lega di Serie C la richiesta per il rinvio del match.

L’allagamento dello stadio di Vicenza, sottolinea l’assessore regionale veneto alla Protezione civile, Gianpaolo Bottacin, non è stato causato dall’esondazione di fiumi ma dalle piogge rilevanti che hanno messo in crisi la rete fognaria della zona. «Lo stadio - ricorda Bottacin - si trova alla sinistra orografica del Bacchiglione, che non è esondato. A Vicenza il problema è venuto dal Retrone, un corso breve che immette nel Bacchiglione. Lì sono piovuti 150 millimetri, che hanno fatto crescere il corso d’acqua ieri sera, finché ha tracimato nel parco Retrone come in una vasca di laminazione "naturale" e ha allagato alcuni condomini. Ora però sta cominciando a calare», ha concluso.

«Siamo davanti - afferma il presidente della Regione Veneto Luca Zaia - a un evento meteorologico che pesa non poco per le sue caratteristiche, e va catalogato nella storia del Veneto come grande evento alluvionale, ma Vicenza è stata salvata dai bacini di laminazione». Pesante il bilancio delle piogge degli ultimi giorni. «I dati di piovosità - aggiunge Zaia - sono paragonabili a Vaia e alla grande alluvione del 2010. Se non c’erano le opere, stavamo davanti a un altro disastro». Durante la tempesta Vaia, è stato ricordato, le precipitazioni furono di 187 millimetri in 24 ore. Nelle 24 ore da ieri sono caduti 188 millimetri nel Vicentino, a Seren del Grappa. Per quanto riguarda altre località investite dalla pioggia, a Recoaro (Vicenza) c’è stato un picco di 170 millimetri, e un totale di 208 nelle 24 ore; a Sant’Antonio del Tortal, tra le province di Treviso e Belluno, 185 millimetri totali; sul Cansiglio il totale è stato di 162 millimetri; a Valli del Pasubio (Vicenza) 203 millimetri, a Crespadoro (Vicenza) 200 millimetri. «C’è un aumento della temperatura - dice Zaia - che ha portato l’innalzamento della quota delle nevicate da 900-1000 a 1400-1500 metri. Questa è tutta acqua che si aggiunge al conto, ma al momento non vi è rischio di alluvioni».

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