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Da suor Maria Laura a Chiara: tutti gli omicidi per paura del demonio

La bimba uccisa nell’esorcismo, i delitti delle Bestie di Satana

Fiaccolata in memoria di Chiara Gualzetti (2021)

Deliri religiosi e follie, visioni e voci «sataniche» che hanno firmato omicidi e stragi, persino una serie di delitti. L’orrore della famiglia sterminata dal padre ad Altavilla Milicia è l’ultimo di tanti delitti scaturiti da un disagio a sfondo mistico-religioso. Si va dall’omicidio di suor Maria Laura Mainetti a Chiavenna, a quello di Chiara Gualzetti a Bologna, dall’infanticidio di Maria Elenia Politanò alla strage di Caraffa in Calabria fino gli omicidi della setta delle bestie di Satana.

La suora uccisa da tre ragazze

Fu un «sacrificio a Satana» quello di suor Maria Laura Mainetti (foto qui sopra), 61 anni, uccisa il 6 giugno del 2000 con 19 coltellate da tre ragazze diciassettenni di Chiavenna, in provincia di Sondrio. La suora in un viottolo di campagna fu fatta mettere in ginocchio dalle tre ragazze, che infierirono con due coltelli portati da casa. Prima del delitto le ragazze fecero anche un giuramento, bevendo il loro sangue mescolato. Suor Maria Laura fu beatificata il 6 giugno 2021.

La quindicenne nel parco

Chiara Gualzetti (nella foto sopra una fiaccolata alla sua memoria) a 15 anni fu uccisa il 27 giugno 2021 nel parco dell’Abbazia di Monteveglio, in provincia di Bologna, da un amico sedicenne. Un delitto a poche centinaia di metri da casa dei genitori, con i quali viveva. L’assassino, dopo essere passato a prenderla a casa, percorse poche centinaia di metri con Chiara e poi la colpì con un coltello e infierì su di lei con i calci, quando era già a terra. «Ho agito perché ho sentito una voce interiore, una presenza demoniaca», disse, che lo spingeva a compiere atti sempre più violenti verso le persone.

La strage di Caraffa

Nel gennaio del 2008 Claudio Tomaino a 30 anni si uccise nel carcere di Viterbo: era il responsabile della strage di Caraffa avvenuta il 27 marzo del 2006. Ammazzò a colpi di pistola lo zio, Camillo Pane, la moglie di questi, Annamaria, ed i loro due figli, Eugenio e Annamaria. Un movente oscillante tra satanismo ed economico, un debito di 450 mila euro che l’assassino aveva con lo zio, insieme al quale gestiva un’attività di compravendita immobiliare. Di sicuro nell’abitazione del giovane fu trovato un documento firmato col sangue, una sorta di «patto con il diavolo» nel quale Tomaino dichiarava di vendere la sua anima al demone in cambio dell’impunità per la strage che progettava di compiere e in cui si impegnava a «servire il grande maestro e signore del male, Satana, se lui s’impegna a darmi in cambio anche felicità denaro e lunga vita».

Due mesi: assassinata dai familiari

Una storia di diabolica ossessione è quella che il 12 settembre del 1994 a Polistena, nella piana di Gioia Tauro, ha portato all’uccisione di Maria Ilenia Politanò, di appena due mesi, assassinata da zii, genitori ed altri parenti durante un esorcismo. Convinti che la loro casa fosse infestata dai demoni, per vincere il malocchio si consumò il calvario della bambina: prima scossero il corpo, poi lo passarono di mano in mano, ci soffiarono dentro e gli versarono acqua di Lourdes.
Per non parlare della setta delle Bestie di Satana, un gruppo della provincia di Varese i cui membri sono stati ritenuti da una sentenza del 2007 responsabili degli omicidi di Mariangela Pezzotta, Chiara Marino, Fabio Tollis, e dell’occultamento di cadavere e dell’induzione al suicidio di Andrea Bontade.

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