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Recapitavano droga e cellulari con i droni nelle carceri, scoperta un'organizzazione: 4 arresti, indagini pure in Sicilia

L'inchiesta della procura di Asti riguarda anche le case circondariali di Agrigento e Catania

Sixty prisoners are transferred from Melfi prison to other penitentiaries in Italy, after the revolt of 9 March, in Melfi (Potenza), 17 March 2020. 260 officers from the Prison Police (80 from the Melfi (Potenza) department, 120 agents from Puglia and Basilicata, and 60 agents from Gom, the mobile operating group) were employed. In support of the operation, another hundred men participated, including Police, Carabinieri and Guardia di Finanza.ANSA/TONY VECE.

Recapitavano droga e telefoni cellulari nelle carceri usando droni. Per questa accusa la squadra mobile della polizia di Stato della questura di Asti, coordinata dalla Procura della Repubblica della stessa città, ha eseguito 4 ordinanze di custodia cautelare in carcere, emesse dal gip di Asti, nei confronti di persone in diverse province italiane.

Sono indiziate di aver partecipato a vario titolo a un’associazione per delinquere finalizzata alla consegna di materiale vietato all’interno di alcune strutture carcerarie delle regioni Piemonte, Sicilia, Marche, Campania ed Abruzzo.

Il giro d'affari

In appena tre mesi (settembre-dicembre 2023) erano riusciti a creare un giro di affari illecito di oltre 100 mila euro. È quanto ricostruito dalle indagini della squadra mobile della questura di Asti che, coordinata dalla Procura di Asti, con l’ausilio dei poliziotti di Napoli, Agrigento e Viterbo, ha eseguito quattro ordinanze di custodia cautelare in carcere, nei confronti di quattro persone in diverse province d’Italia, accusate di avere partecipato a vario titolo a un’associazione per delinquere finalizzata alla consegna di telefoni cellulari nelle carceri di Asti, Saluzzo, Agrigento, Catania, Ascoli Piceno, Benevento, Teramo, Ariano Irpino.

I nomi degli arrestati

In manette Simone Iacomino (già in carcere ad Agrigento), Veronica Virgilio e Salvatore Sbrescia (residenti a Napoli), Vasil Dziatko (a Viterbo), che riuscivano a consegnare cellulari, schede sim e caricabatterie utilizzando droni, dietro la direzione dei detenuti che indirizzavano le manovre del velivolo dall’interno del carcere. I dispositivi venivano poi rivenduti ai detenuti a 1.000 euro gli smartphone e 300 euro i microtelefoni. «Contestualmente - spiega la polizia di Asti - è stata eseguita un’ulteriore perquisizione al carcere di Saluzzo. a carico di un detenuto che è stato indagato per avere partecipato all’organizzazione come specifico riferimento del carcere di Saluzzo».

Ascoltate 10 mila telefonate

L’indagine è stata portata a termine tramite l’intercettazione di ventuno utenze, l’ascolto di oltre diecimila telefonate e ha portato al sequestro di due droni e più di sessanta tra sim, telefoni, microtelefoni e strumenti. Nel novembre scorso l’associazione aveva consegnato al carcere di Benevento anche 488.10 grammi di hashish, 7,8 grammi di cocaina, 1,9 grammi di eroina e 8 grammi di marijuana, tutto sequestrato. A dicembre sono stati effettuati due arresti in flagranza per una consegna al carcere di Asti, col sequestro di otto microtelefoni. All’interno dell’istituto e all’esterno sono stati fermati e arrestati Sbrescia e Dziatko, trovati in possesso di ulteriori quindici microtelefoni, un drone e un cellulare sul quale erano presenti i video delle consegne effettuate poco prima nei carceri di Asti e di Saluzzo.

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