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Il femminicidio di Cologno Monzese: Sofia, vent'anni, era andata a ballare e al rientro ha trovato le coltellate dell'ex fidanzato

L'assassino, 23 enne di origine marocchina, si è costituito qualche ora dopo il delitto

Una storia conclusa, una notte in discoteca, poi la lite finita con un’altra donna uccisa. Un copione visto e rivisto quello che ha portato alla morte di Sofia Castelli, studentessa di 20 anni, uccisa a coltellate nella sua casa di Cologno Monzese (Milano), dal suo ex fidanzato, il 23 enne di origine marocchina Zakaria Atqaoui, oggi all’alba.

L’uomo l’ha freddata con numerose coltellate alla gola, dopo essersi introdotto in casa sua, poi ha abbandonato l’appartamento ed è andato a costituirsi, intorno alle 9.30 di mattina, presso il comando di polizia locale di Cologno. A casa, che dormiva insieme alla vittima, molto probabilmente ignara di tutto, l’amica che l’aveva accompagnata a ballare, svegliata dall’arrivo dei carabinieri.

Due video testimoniano l’ultima notte di vita di Sofia, studentessa universitaria di Sociologia alla Bicocca di Milano, mamma e papà in Sardegna con il fratellino minore per un evento di famiglia. Due video uniti da un legame speciale, uno che riprende l’interno della discoteca The Beach di Milano, dove la giovane era andata a ballare, e la foto della sua palazzina al rientro, alle 5.58 del mattino, colorata di rosso dai primi raggi di sole.

Al Beach la giovane ha trascorso una serata con le amiche, mentre non era presente l’ex fidanzato Atqaoui. I due si erano frequentati per circa tre anni, con alti e bassi, fino alla decisione di rompere definitivamente. Sofia è poi rientrata a casa in compagnia di un’amica, che era già programmato dormisse a casa sua. Il 23enne l’ha raggiunta, forse dopo aver visto le sue storie sui social media, si è introdotto nella sua abitazione e l’ha aggredita, senza lasciarle scampo. Poi ha lasciato il luogo del delitto ed è andato a costituirsi. «Ho ucciso una ragazza», ha detto appena entrato in Comando, e ha raccontato tutto. Due volanti dei carabinieri, allertati dagli agenti della Locale, si sono precipitate in via Roma 100, dove Sofia viveva con la famiglia. I carabinieri sono entrati nel suo appartamento e l’hanno trovata riversa a terra, in una pozza di sangue.

Atqaoui è stato preso in custodia e portato in caserma, dove è stato sentito a lungo dagli investigatori e dal pm di Monza Emma Gambardella, perché potesse spiegare il suo gesto. Ora è in cella, nel carcere di Monza, mentre la Procura di Monza ha già disposto l’autopsia sul corpo della giovane vittima. Dai primi accertamenti il 23enne non è risultato positivo ad alcol o droghe.

Solo ieri sera (28 luglio) a Rovereto (Trento) un’altra donna è stata uccisa dal vicino di casa, a colpi di accetta. Mara Fait, infermiera di 63 anni, è stata aggredita intorno alle 20.30 da un 48enne con il quale aveva litigato diverse volte, nei mesi scorsi. Qualche ora prima a Pozzuoli (Napoli), Angela Gioiello, 39 anni, è stata uccisa a colpi di pistola dal marito Antonio di Razza, 50 anni, davanti ai tre figli minorenni di 8, 13 e 16 anni. Poi l’uomo si è suicidato.

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