L'estate agli sgoccioli, le scuole riaprono, il Covid torna sotto i riflettori. Nessun allarme al momento, ma i primi segnali, seppur lievi di una lenta risalita dei contagi ci sono.
I casi di coronavirus, infatti, stanno aumentando in 48 province italiane su 107 e fra queste c'è anche Palermo: sono soprattutto concentrati al Nord e al Centro, ma nelle altre province la discesa della curva dell'incidenza ha subito un rallentamento o si è fermata del tutto. A indicarlo è lo studio del matematico Giovanni Sebastiani, dell'Istituto per le Applicazioni del Calcolo «M.Picone», del Cnr
«L'analisi delle differenze settimanali delle curve dell'incidenza dei positivi nelle 107 province italiane rivela che in 48 di esse siamo in una fase di crescita; nelle province di Bolzano, Gorizia e Biella l'incidenza negli ultimi sette giorni è aumentata di almeno il 50% rispetto ai sette giorni precedenti. Nelle province rimanenti, in molte il trend è di frenata della discesa e per alcune siamo in stasi, se non molto vicini all'inizio di una fase di crescita», spiega il matematico.
E poi tiene a precisare: «Come al solito - aggiunge - la distribuzione spaziale delle province coinvolte presenta una marcata caratteristica di continuità. Infatti, a parte poche province isolate, sono presenti due cluster: uno al Nord, dal confine con la Francia a quello con la Slovenia, e uno al Centro, che coinvolge province toscane, umbre, marchigiane, abruzzesi, laziali e campane»
Covid, le province dove l'incidenza è in aumento
Il trend dei casi di coronavirus è in aumento nelle seguenti province. Nord: Bolzano, Parma, Gorizia, Pordenone, Trieste, Udine, Savona, Bergamo, Brescia, Como, Cremona, Lecco, Lodi, Mantova, Milano, Monza e della Brianza, Pavia, Sondrio, Varese, Alessandria, Asti, Biella, Cuneo, Novara, Torino, Vercelli, Trento, Padova, Treviso, Venezia, Vicenza.
Al Centro: L'Aquila, Teramo, Frosinone, Latina, Rieti, Roma, Viterbo, Ancona, Ascoli Piceno, Arezzo, Firenze, Perugia, Terni, Caserta, Napoli.
Al Sud e nelle isole: Cagliari, Palermo.
Covid, i dati sui ricoveri: ecco dove aumentano
Nelle ultime 24 ore in Italia, secondo l'Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas), in base ai dati del 19 settembre, è ferma al 5% la percentuale dei posti letto occupati da pazienti Covid nei reparti ospedalieri (un anno fa era al 7%), ma cresce in 6 regioni e province autonome: Lombardia (5%), Marche (6%), Provincia di Bolzano (9%), Piemonte (4%), Sardegna (5%), Umbria (17%). A livello nazione è stabile, al 2%, anche la percentuale di terapie intensive occupate a fronte del 6% che si registrava esattamente un anno fa.
La percentuale nei reparti ospedalieri di area medica (o non critica) occupati per Covid-19, rispetto al giorno precedente, cala in Lazio (5%) e Valle d'Aosta (16%). È stabile nelle restanti 13 regioni: Abruzzo (a 8%), Basilicata (6%), Calabria (12%), Campania (6%), Emilia Romagna (7%), Friuli Venezia Giulia (8%), Liguria (8%), Molise (5%), Puglia (4%), Sicilia (6%), Pa Trento (8%), Toscana (3%), Veneto (4%). Solo Umbria e Valle d'Aosta superano la soglia di allerta del 15%.
Quanto alla percentuale di terapie intensive occupate da pazienti con Covid-19, rispetto alla rilevazione del giorno precedente, il valore cala in Toscana (2%). È stabile in 17 regioni: Abruzzo (al 2%), Calabria (3%), Campania (2%), Emilia Romagna (3%), Friuli Venezia Giulia (2%), Lazio (3%), Liguria (1%), Lombardia (1%), Marche (1%), Pa Bolzano (3%), Pa Trento (2%), Piemonte (1%), Puglia (2%), Sardegna (3%), Sicilia (2%), Umbria (1%) e Veneto (1%). In Basilicata (0%), Molise (0%) e Valle d'Aosta (0%) la variazione non è disponibile. Tutte le regioni sono sotto la soglia del 10%.
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