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Terremoti tra Bronte, Regalbuto e Troina. L'esperto: "Origine sui Nebrodi, nessun allarme"

L’intenso sciame sismico registrato dalla sala operativa di Catania dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv) tra Bronte, Regalbuto e Troina (Enna) si è praticamente concluso, come conferma lo stesso Ingv. Le scosse sono state comprese tra 2 e 3.5 gradi. Quest’ultima è stata registrata dall’Ingv di Catania alle 21.41 a 8 chilometri a sud-ovest di Bronte. L’epicentro è stato localizzato a una profondità di 14 chilometri. Fortunatamente lo sciame sismico, che è stato avvertito dalla popolazione, non ha causato danni a cose o persone.
Secondo il vulcanologo Boris Behncke, ricercatore dell’Ingv e divulgatore di vulcanologia “si tratta di un'attività sismica molto caratteristica per quella zona, siamo già più nei Nebrodi che nell'area etnea. Molto probabilmente questa attività sismica è di origine tettonica (legata alla collisione tra le placche africana ed eurasiatica, ndr), però non si può escludere che cambiamenti di volume nel vicino sistema di alimentazione dell'Etna possano avere qualche influenza. Sciami sismici di questo tipo avvengono ogni qualche anno nel settore dei Nebrodi, qualche mese fa c'è stata un po' di attività sismica un po' più a nord (zona Troina-Nicosia, ndr)".

Poi aggiunge: "Senza volermi spingere troppo su terreni delicati, direi che classicamente questi terremoti restano sempre su magnitudo piccole, troppo piccole per causare danni, anche se in alcuni rari casi ci possono essere delle scosse più forti. Comunque, da quelle parti di terremoti disastrosi non ce ne sono mai stati, però è sempre necessario trattare questa materia con molta cautela. Direi piuttosto che allo stato attuale, questo sciame sembra ormai quasi concluso, come tutti quelli precedenti, senza eventi di maggiore magnitudo".

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