È sempre emergenza per la raccolta dei rifiuti in Sicilia. Da un lato la Regione ha annunciato di aver stanziato 480 mila euro per mettere in sicurezza e chiudere definitivamente la discarica di Mazzarrà Sant’Andrea nel Messinese, dall’altro è esploso il caso Catania con i deputati regionali del M5S Giampiero Trizzino, Jose Marano e Gianina Ciancio e il segretario del Pd siciliano, Anthony Barbagallo, che chiedono un fondo regionale «per contribuire alle spese dei comuni al trasporto dei rifiuti fuori regione» denunciando che «il caos ha ormai raggiunto livelli inaccettabili». Lo scrive Fabio Geraci sul Giornale di Sicilia in edicola oggi.
Nel frattempo è diventata più pressante l’emergenza che sta investendo molti Comuni dell’area metropolitana di Palermo e delle province di Trapani, Agrigento e Messina dove l’attività di raccolta dell’indifferenziato è bloccata dopo che la società Trapani Servizi - che gestisce lo smaltimento per questi enti locali - ha deciso di sospendere il servizio a causa della decisione del Tar di Catania di annullare la riapertura della discarica di Oikos a Motta Sant’Anastasia. Una situazione che rischia di mandare in tilt i Comuni, soprattutto quelli a maggior vocazione turistica, che già devono fronteggiare il maggiore afflusso di visitatori e di conseguenza con un considerevole aumento della produzione di rifiuti.
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