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Vaiolo delle scimmie, in Sicilia due casi sospetti: ecco dove. I sintomi da capire

Vaiolo delle scimmie (archivio)

Sospetti  casi di vaiolo delle scimmie anche in Sicilia. Sarebbero due i pazienti sotto osservazione. Uno è ricoverato al Policlinico di Palermo un uomo su cui si stanno facendo analisi per verificare se abbia il vaiolo delle scimmie.  Il tampone per le analisi è stato inviato al laboratorio di virologia dell’ospedale Spallanzani di Roma. Un altro uomo che si trovava a Canicattì (Agrigento) ospite di un centro di accoglienza per migranti sta per essere portato al Policlinico di Palermo sempre perchè sospettato di avere il vaiolo delle scimmie. Anche su di lui saranno prelevati i campioni e inviati all’ospedale Spallanzani. Lo conformano fonti dell’assessorato regionale alla Salute.

I casi in Italia

Intanto sono saliti a 5 i casi  accertati di vaiolo delle scimmie in Italia. Un quinto caso, con caratteristiche cliniche e di trasmissione simili ai precedenti, è stato notificato oggi dall’Istituto Spallanzani. Tre pazienti sono ricoverati a Roma, uno ad Arezzo, e il quinto è seguito nella capitale a domicilio. Sono invece 16 i contatti stretti posti in isolamento, per i quali sono in corso ulteriori accertamenti, come fa sapere l’assessore alla Sanità del Lazio Alessio D’Amato.

I ricercatori dello Spallanzani hanno completato la prima fase dell’analisi della sequenza del DNA del Monkeypox virus dei primi tre casi di vaiolo delle scimmie osservati in Italia e seguiti presso l’Istituto romano.

I campioni risultati postivi al Monkeypox virus sono stati sequenziati per il gene dell’emoagglutinina (HA), che consente l’analisi filogenetica del virus, e sono tutti risultati affini al ceppo dell’Africa Occidentale, con una similarità del 100% con i virus isolati dei pazienti in Portogallo e Germania.

I sintomi

In generale, la malattia spesso si esaurisce con sintomi che si risolvono spontaneamente entro 14-21 giorni, non è molto contagiosa tra gli uomini e si trasmette attraverso l’esposizione alle goccioline di saliva ed i contatti stretti con lesioni cutanee infette o con lo scambio di liquidi corporei come nei rapporti sessuali. I sintomi (tra cui febbre, mal di testa, dolori muscolari e eruzioni cutanee) possono essere lievi o gravi. Il serbatoio originario del virus, secondo l’Oms, è sconosciuto anche se è probabile che sia tra i roditori. «Teniamo alto il livello di attenzione grazie alla nostra rete di sorveglianza europea e nazionale», ha dichiarato il ministro della Salute Roberto Speranza a Berlino per la riunione dei ministri del G7: «Ne ho parlato informalmente con la commissaria Stella Kyriakides e gli altri ministri e verranno coinvolti Ecdc e Hera». Da parte sua, l’Istituto superiore di sanità ha costituito una task force di esperti, sottolineando che nel nostro Paese non si registra una situazione di allarme ed il quadro è sotto controllo, ma invitando alla prudenza nei rapporti stretti e sessuali. Secondo l’epidemiologo Gianni Rezza, inoltre, i focolai tendono comunque ad autolimitarsi.

 

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