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Covid, la polizia riammette in servizio gli agenti no vax sospesi

I poliziotti tuttora sospesi per non essersi vaccinati devono essere «riammessi in servizio a decorrere dal 25 marzo 2022». È quanto precisa una circolare, firmata dal capo della polizia Lamberto Giannini, che ha per oggetto il decreto legge numero 24 del 24 marzo, «Disposizioni urgenti per il superamento delle misure di contrasto alla diffusione dell’epidemia da Covid-19, in conseguenza della cessazione dello stato di emergenza».

L’obbligo vaccinale, anche per il personale della Polizia, resta fino al 15 giugno. Ma a far data da oggi, ricorda il documento, «ai dipendenti della polizia di Stato inadempienti non è più applicabile la sospensione dal diritto di svolgimento dell’attività lavorativa». In caso di inadempimento all’obbligo vaccinale, infatti, «troverà applicazione unicamente la sanzione amministrativa pecuniaria» irrogata dal ministero della Salute per il tramite dell’Agenzia delle entrate. I dipendenti riammessi in servizio sono tenuti a presentarsi al lavoro «il giorno successivo a quello della pubblicazione della circolare, salva l’applicazione degli ordinari istituti di assenza legittima, ivi incluso il riposo settimanale» (per il 25 l’assenza si ritiene «giustificata»).

«Gli esercenti le professioni sanitarie e gli operatori di interesse sanitario appartenenti alla polizia di Stato» resteranno invece sospesi dal servizio fino al 31 dicembre. In ogni caso, per l’accesso ai luoghi di lavoro i dipendenti «devono possedere e, su richiesta, esibire una delle certificazioni verdi Covid-19 da vaccinazione, guarigione o test», il cosiddetto «green pass base».

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