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Pasqua, sì alle processioni ma in Sicilia diversi parroci le sospendono

Dopo due anni tornano le processioni di Pasqua. Con le nuove disposizioni del Ministero della Salute, firmata dal Ministro della Salute, a partire dal 1° aprile 2022 si possono svolgere le processioni religiose, che erano state vietate nell’ambito delle misure prese in seguito alla pandemia da Covid-19. La Conferenza episcopale siciliana, durante l'ultima assemblea dei primi di marzo di quest'anno, ha dato il via libera alla ripresa delle tradizionali processioni nell'Isola, senza i tradizionali fuochi pirotecnici finali, ma in Sicilia cominciano ad arrivare le prime sospensioni da parte di Vicariati e parroci preoccupati dall'andamento epidemiologico.

I casi Covid sono ancora tanti e c'è il rischio potenziale di focolai. Da un lato c'è chi chiede prudenza a chi parteciperà agli eventi, dall'altro chi decide di non far celebrare le processioni per il terzo anno consecutivo. È il caso di Modica dove, a causa della nuova impennata dei contagi, (quasi 2mila in più in meno di un mese) il Vicariato ha deciso per la sospensione, inclusa quella della Madonna "Vasa Vasa".

In considerazione che la processione del Venerdì Santo e, a maggior ragione, quella della Madonna Vasa Vasa attirano centinaia di fedeli, facendo venire meno le precauzioni e le regole sul distanziamento fisico, il Vicariato ha deciso, per prevenire e contenere la pandemia, di sospenderle. Per quanto riguarda la Madonna Vasa Vasa, i tradizionali baci della Madonna al Figlio Risorto ci saranno ugualmente, ma secondo precise modalità che evitino un incontrollabile assembramento di fedeli, così come restano confermate le celebrazioni liturgiche della Settimana Santa e della Pasqua in ogni chiesa e parrocchia di Modica.

Stessa decisione da parte del clero di Scicli e così, per il terzo anno consecutivo, il Cristo Risorto, la statua de "il Gioia", non uscirà dal santuario di Santa Maria La Nova. I parroci, attraverso una nota, fanno sapere di aver "apprezzato positivamente, la scelta della Conferenza Episcopale Siciliana di poter permettere - qualora il Governo deliberi la fine dello stato di emergenza il 31 marzo p.v. - la ripresa delle processioni a partire dalla Domenica delle Palme, disponendo però il divieto dello sparo di fuochi artificiali, in considerazione degli eventi bellici insorti con l'invasione dell'Ucraina da parte della Russia. D'altro lato, però, bisogna riconoscere oggettivamente, come una decisione concreta circa la possibilità e l'opportunità di svolgere le processioni, deve mettere in conto e in debita considerazione diversi fattori interdipendenti tra di loro. Ci riferiamo, specialmente, alla situazione dell'aumento progressivo dei contagi nella nostra città, di cui è impossibile pronosticare al momento la curva di decrescita, e che perciò rende difficile progettare un evento a lunga e media scadenza".

Motivi per cui i parroci di Scicli, "sentito i nostri consigli pastorali e tenendo pure in debita considerazione le osservazioni dei fedeli e di tante parti della società cittadina fatteci pervenire in questi giorni, abbiamo deciso - stando così le cose alla data odierna - di sospendere le processioni della Addolorata di Santa Maria la Nova, del Santissimo Crocifisso di San Bartolomeo, del Venerdì Santo (nel Centro Storico, a Donnalucata e a Cava D'Aliga), del Santissimo Sacramento e del Cristo Risorto la Domenica di Pasqua". I singoli parroci, inoltre, valuteranno se sospendere quelle celebrazioni parrocchiali in chiesa che possano generare assembramento dei fedeli.

Modica, Scicli e non solo. Sono diverse le comunità religiose in tutta la Sicilia che in queste ore si stanno interrogando sull'opportunità di consentire le celebrazioni delle processioni. A breve sono attese altre decisioni da parte del clero di altre province, da Agrigento a Messina, da Trapani a Siracusa.

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