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Coronavirus, oltre 173 mila attuali positivi in Sicilia: chi sono e chi ha bisogno di ricovero

Il direttore dell'unità Malattie infettive del Policlinico di Palermo, Antonio Cascio, spiega chi sono attualmente gli infettati

La Sicilia si trova nel picco della quarta ondata di Coronavirus. In Italia, attualmente, 2,5 milioni sono contagiati mentre nell'Isola (stando all'ultimo bollettino) sono 173.689 gli attuali positivi, di cui 1.348 ricoverati in regime ordinario, 168 in terapia intensiva e 172.173 in isolamento domiciliare.

La variante Omicron continua a diffondersi molto velocemente e non tutti sono contagiati allo stesso modo. L'infettivologo e direttore dell'unità Malattie infettive del Policlinico di Palermo, Antonio Cascio, spiega chi sono gli infettati. "Alcuni hanno i sintomi del raffreddore, alcuni quelli dell’influenza, altri sono completamente asintomatici, pochi necessitano di terapie specifiche e pochissimi necessitano delle cure ospedaliere", chiarisce e spiega che ciò "è dovuto a 3 fattori: l’epidemia sta attualmente colpendo le persone più giovani che, come è ormai risaputo, meno frequentemente sviluppano i sintomi più gravi del Covid; la variante Omicron è meno patogena di quella Delta che circolava maggiormente prima (colpisce maggiormente le alte vie respiratorie e meno i polmoni); i vaccini stanno giocando un ruolo fondamentale nel difenderci dalle forme gravi della malattia".

Cascio, sul proprio profilo Facebook, spiega inoltre che "Coloro che accedono (propriamente o impropriamente) in ospedale possono essere raggruppati nelle seguenti categorie: persone con sintomi influenzali, positive al tampone e con tanta paura della malattia; persone con le più diverse patologie che possono condurre al pronto soccorso es un trauma e che arrivati al pronto soccorso risultano positive al tampone necessitando quindi di percorsi specifici; persone con sintomi respiratori che manifestano segni di insufficienza respiratoria e per le quali il ricovero ospedaliero è raccomandato. Questa categoria è rappresentata da persone non vaccinate o che hanno fatto la seconda dose da più di 4 mesi, più spesso sono anziani con comorbidità, ma ci sono pure i giovani adulti…persone con sintomi respiratori lievi moderati, ma che sono obese o portatrici di comorbidità (diabete, cardiopatie, nefropatie etc). Quest’ultima categoria - sottolinea - potrà beneficiare dei monoclonali (l’unico efficace contro la variante Omicron e il sotrovimab), dei farmaci ad azione antivirale diretta molnupiravir, remdesivir e fra poco paxlovid".

"La variante Omicron nei soggetti giovani sani e vaccinati (ammesso che si infettino) si comporta come una breve sindrome influenzale con il vantaggio che il sistema immunitario stimolato sia dal vaccino che dalla infezione naturale diventerà sempre più competente nel difenderci da nuove varianti che verosimilmente circoleranno nel prossimo futuro. Diversa è la situazione per i soggetti a qualsiasi titolo fragili che- continua -, pur essendo vaccinati non hanno risposto adeguatamente alla vaccinazione o che a causa delle loro patologie devono essere sottoposti ad accertamenti diagnostici e terapie ospedaliere. I soggetti fragili, a parte sottoporsi a tutte le vaccinazioni disponibili, dovranno evitare qualsiasi fonte di contagio".

Cascio poi torna a parlare della necessità di ricorrere alle cure con antibiotici, ricordando che questi medicinali "non sono attivi nei confronti di SARS-CoV-2; non prevengono le sovrainfezioni batteriche;  sono causa di dismicrobismo;  favoriscono lo sviluppo di batteri multiresistenti e possono causare eventi avversi anche gravi".

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