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Avvisata dal braccialetto anti-stalker, chiama i carabinieri e fa arrestare l'ex che la aspettava

Un braccialetto elettronico in una foto di archivio

Salvata dal braccialetto elettronico. È una storia finita bene quella di una 37enne, in passato vittima di violenze da parte del suo ex convivente, che, avendo acconsentito a portare sempre con sé un piccolo dispositivo anti-stalker, si è accorta che l’uomo la stava aspettando all’uscita dal lavoro ed è riuscita a farlo arrestare. L’ex, che era stato sottoposto dal gip del Tribunale di Roma alla misura cautelare del divieto di avvicinamento nei suoi confronti, con braccialetto elettronico, è stato fermato dai carabinieri.

Dal Campidoglio, l’assessore alle Pari Opportunità Monica Lucarelli si è detta subito pronta a far diventare la Capitale «città pilota nell’uso del braccialetto elettronico». Per il governo è intervenuta il ministro Mara Carfagna, ribadendo che si tratta di uno «strumento di sicurezza», il cui «uso rafforzato» è «da approvare al più presto».

La donna, al termine del turno di lavoro, sentendo il suo dispositivo squillare, ha capito di essere in pericolo: l’uomo la stava aspettando fuori, violando il divieto di avvicinamento. Così, ha chiamato il numero unico di emergenza 112 e chiesto l’intervento dei carabinieri, già allertati anche loro dallo strumento anti-stalker in collegamento con la centrale operativa della compagnia di Tivoli. I militari, giunti sul posto, prima hanno preso contatti con la vittima, poi hanno identificato nelle vicinanze l’uomo che, una volta scoperto, ha iniziato a minacciare la sua ex. È stato così arrestato e condotto in carcere, in attesa delle determinazioni dell’autorità giudiziaria.

«Sono pronta a rendere Roma città pilota nell’uso del braccialetto elettronico così come proposto, nel dicembre scorso, dal Governo per i reati di stalking e violenza sulle donne», ha annunciato l’assessore alla Pari Opportunità di Roma Monica Lucarelli. «Ci impegniamo per far sì che venga implementato sempre dì più l’uso della Banca dati “Scudo” nella quale vengono raccolte le schede compilate dalla polizia o dai carabinieri quando questi si trovano davanti a donne in una situazione di disagio a causa di una lite con il compagno - ha spiegato -. Deve raccogliere anche i più innocui segnali e far scattare un’indagine immediata, per far sì che ogni donna possa essere tutelata e protetta. Sarebbe importante che venisse integrata anche con i dati raccolti da strutture sanitarie e centri antiviolenza».

Immediato il sostegno della collega alle Politiche Sociali, Barbara Funari, che ha sottolineato come il dispositivo si sia «rivelato già efficace in altre città d’Europa e che deve essere al più presto reso applicabile anche a Roma come azione indispensabile di contrasto alle violenze sessuali e ad atti persecutori». Il braccialetto elettronico e i dispositivi anti-stalker, è intervenuta anche il ministro Carfagna, «sono strumenti di sicurezza per le donne: con le colleghe ministre ne abbiamo proposto l’uso rafforzato, è una disposizione da approvare al più presto».

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