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Scuola, in Sicilia cresce la preoccupazione per il ritorno in classe: primi rinvii e richieste di Dad

Il governo nazionale ha dato l'ok per il ritorno in classe per il prossimo 10 gennaio ma in molti comuni aleggia lo spettro della chiusura

Genitori con i figli a scuola

I contagi in forte aumento preoccupano il mondo della scuola. Il governo nazionale ha dato l'ok per il ritorno in classe per il prossimo 10 gennaio ma in molti comuni aleggia lo spettro della chiusura. In queste ore, da Trapani a Siracusa, da Palermo ad Agrigento si stanno esaminando dettagliatamente i dati sull'andamento epidemiologico e ci sono già le prime ordinanze di rinvio.

Torrenova, primo Comune che rinvia il rientro in classe

Il sindaco di Torrenova (in provincia di Messina), Salvatore Castrovinci, ha emesso ordinanza con la quale prevede il rientro in classe soltanto il prossimo 16 gennaio: "Solo dopo una riunione con i medici dell’Usca, siamo riusciti ad avere un quadro più completo anche se vi garantisco che i numeri sono destinati a crescere ancora - scrive in un post su Facebook -. Ad oggi, i soggetti positivi sono 71 con 32 soggetti positivi al rapido e in attesa di conferma. Sono numeri altissimi che confermano, peraltro, il trend in crescita in tutta la regione, con l’aggravante che nel nostro Comune, purtroppo, si è registrata nei giorni scorsi la necessità di ricovero per un minore di soli 12 mesi, dimesso stamattina". "Considerato l’alto numero di contagi - prosegue nel post -, ho già predisposto un’ordinanza per prolungare la chiusura di tutte le scuole di ogni ordine e grado sino al 16 gennaio: in queste condizioni il ritorno a scuola è una vera follia che non permetterò da Sindaco, ma, soprattutto, considerato lo stato del sistema sanitario della nostra provincia, non sarò complice di un modus operandi che sembra mirare all’immunità di gregge sulle spalle dei cittadini".

L'Anci chiede rinvio e dad dal 10 gennaio, la lettera

Ieri, l’Anci Sicilia, in una nota inviata al presidente della Regione siciliana, Nello Musumeci e all’assessore regionale dell’istruzione e della formazione professionale, Roberto Lagalla, ha chiesto che il rientro alle lezioni per le scuole primarie, previsto per lunedì 10 gennaio, torni in modalità Dad per scongiurare un’ulteriore e incontrollabile diffusione dei contagi. “A seguito di un confronto con il Consiglio regionale della nostra Associazione abbiamo ritenuto necessario intervenire per sollecitare il Governo regionale a valutare la ripresa delle lezioni in Dad, in particolare nella scuola primaria, in quanto - dichiara Leoluca Orlando, presidente di ANCI Sicilia - abbiamo registrato che una percentuale elevatissima di positivi è stata, nelle ultime due settimane, individuata tra i cittadini in età scolare e soprattutto tra i minori, non vaccinati, che frequentano la scuola primaria. Temiamo, infatti, che l’inevitabile “assembramento“, causa-effetto della ripresa scolastica e i ritardi nei tracciamenti e nelle verifiche dei tamponi a cura del sistema Asp – Uscas, a causa dell’aumento esponenziale dei contagi di questi giorni, possa favorire il rientro all’interno delle classi di soggetti potenzialmente positivi. In considerazione del fatto, quindi, che non viene previsto in campo nazionale l’obbligo vaccinale e che l’elevata quantità di positivi tra gli alunni, unita al fatto che la variante “Omicron” sia poco sintomatica, potrebbe provocare gravi ripercussioni nella trasmissione del contagio anche nei servizi di trasporto pubblico – conclude – riteniamo necessario che vengano prese tutte le precauzioni necessarie ad evitare ulteriori contagi assicurando la sicurezza sanitaria ai nostri cittadini”.

Scuola, i sindaci di Trapani e Marsala chiedono rinvio

I sindaci di Trapani e Marsala sono molto preoccupati. In un post su Facebook, Massimo Grillo ha dichiarato di essere contrario al rientro in presenza: "Vista l’elevatissima percentuale di positivi che viene individuata tra i ragazzi in età scolare e, soprattutto, tra i minori non vaccinati che frequentano la scuola primaria, mi sono unito come Sindaco di Marsala alla richiesta inoltrata dai sindaci dell’ANCI Sicilia (Associazione Nazionale Comuni Italiani) al Governo della Regione: consentire il rientro alle lezioni in modalità Dad per le scuole primarie dal giorno 10 gennaio sino alla fine dell’emergenza. Ho inoltre richiesto All’Asp e al Governo Regionale che il ritorno in presenza delle lezioni avvenga solo dopo preventivo screening dell’intera popolazione scolastica. Dobbiamo tutti essere molto grati ai professionisti dell'USCA per il lavoro che stanno portando avanti in queste ore di straordinaria emergenza. Comprendiamo lo stress a cui sono sottoposti a causa di numeri che hanno reso impossibile garantire un servizio celere ed efficiente come era stato finora. Decine sono in questi giorni le segnalazioni di cittadini in quarantena che stentano a mettersi in contatto con l’Asp e a ricevere assistenza in tempo reale. Per questo ritengo che sarebbe opportuno che il Governo Regionale potenziasse l’organico dell’USCA che, a causa dell’aumento esponenziale dei contagi, non può materialmente affrontare l’emergenza con l’organico a disposizione".

Salemi, il sindaco chiede screening di massa

Il sindaco di Salemi, Domenico Venuti, in una lettera inviata all’Asp di Trapani tra Natale e Capodanno, ha chiesto invece uno screening tra la popolazione studentesca, oltre che del corpo docenti e degli operatori della scuola. Insieme con altri sindaci, Venuti aveva fatto un appello al governo nazionale per l’introduzione del Green pass nelle scuole che scongiurerebbe il ritorno alla didattica a distanza.

Messina, De Luca propone il rinvio di 15 giorni

Chi propone il rinvio di due settimane è il sindaco di Messina, Cateno De Luca: "Le scuole devono essere lasciate chiuse almeno per quindici giorni, fino a quando non passa la buriata".  "Qua il problema non è se la scuola è un luogo sicuro - ha detto nei giorni scorsi -. Io quello che vedo, con le varie classi messe in quarantena, tutta questa sicurezza obiettivamente non la vedo. Ma il problema vero è: come si arriva a scuola? I mezzi pubblici non sono sicuri. In questa fase di picco, come dicono tutti, perché riaprire le scuole subito? Per il solito capriccio? Tanto ai sindaci demandiamo di fare questo e quest'altro. Ma i sindaci non possono fare niente, perché il problema dell'edilizia scolastica non si risolve con un colpo di bacchetta magica".

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