La sentenza della Corte d’Appello di Roma vale per la Regione circa 28 milioni. Otto sono quelli che dovrà incassare come rimborso da una società a cui furono pagati ma a cui non erano dovuti. Poco più di 20 sono il risparmio, visto che la stessa società vantava un credito adesso dichiarato inesistente. Si chiude così un decennale contenzioso ormai divenuto letteratura negli uffici regionali, quello per il censimento degli immobili. Sul Giornale di Sicilia un ampio servizio di Giacinto Pipitone