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Palermo ricorda il piccolo Claudio Domino: la madre, ti ho sognato

Cerimonia per il bambino ucciso dai boss a San Lorenzo

La stele dedicata a Claudio Domino, vittima innocente di mafia

Il 17 ottobre 1986 un assassino solitario uccise nel quartiere San Lorenzo a Palermo Claudio Domino, 11 anni. La madre e il padre del bambino, lei gestiva una cartoleria e lui era un operaio di telefonia, avevano due ditte di pulizie e una si aggiudicò l’appalto per l’aula bunker dove si teneva il maxiprocesso a Cosa nostra. Diverse piste furono battute ma non si è mai arrivati alla verità su un omicidio che scosse l’Italia intera.
Palermo ricorda il bambino assassinato con iniziative che partono oggi: alle 9 davanti alla lapide, nella strada che oggi porta il suo nome, in ricordo di Claudio, ma anche di tutti i 108 bambini uccisi dalle mafie, sono stati lasciati volare in cielo 109 palloncini recanti i nomi delle piccole vittime e una “Lettera per Claudio». Dalle 12.30 sul sagrato della Cattedrale “Le classi dai banchi vuoti», incontro con i ragazzi delle scuole: sono stati sistemati banchi vuoti con le magliette dei bimbi uccisi. La madre di Claudio, Graziella Accetta, dice che quest’anno è diverso per lei e suo marito, Antonio. «Ogni anno il 7 ottobre dopo la cerimonia davanti la lapide la messa e il cimitero rientriamo a casa ci isoliamo dal mondo chiusi nel nostro dolore - scrive la donna su Fb - Quest’anno è un anno diverso ,dopo la trasmissione del 5 maggio di Atlantide sul La7 . Abbiamo deciso che dovevamo dare voce a nostro figlio e a tutti 108 bambini vittime innocenti di mafia. L’evento che sarà dedicato a tutti i bambini ha come titolo «Le Classi dai Banchi Vuoti» perché a nessun bambino deve essere negato il diritto di sedersi in un banco scolastico o ad avere recisa la vita. Guardando questa bellissima locandina fatta dall’amica Prof.ssa Rosanna Melilli, due sere fa mi venne in mente un sogno che avevo fatto quando tu Claudio compisti 18 anni». “Quel giorno - continua - ho sognato che entravi in fila in Cattedrale con tanti altri ragazzi, eri vestito come un cadetto dell’Annunziatella di Napoli, pantaloni bianchi camicia bianca e giubbino celeste, che spettacolo bellissimo eravate tutti insieme, nel sogno mi dicevi «Adesso sono un Cadetto di Dio però quando tu mi mi vuoi vedere chiamami chiederò il permesso e verrò da te e da papà». “Quel sogno - prosegue - dopo 17 anni si sta avverando, sarete sul Sacrato della Cattedrale di Palermo con questi tre giorni dedicati a tutti voi Claudio...I semini se li tratti con amore non muoiono mai e voi piccoli semini fino a quando sarete ricordati sarete per sempre vivi. La terra di Claudio la Sicilia è terra di amore di arte di cultura di bellezza di paesaggi di sole di mare di legalità di sport, rispettando tutte le normative ministeriali covid vi aspettiamo, veniteci a trovare nel bellissimo Sacrato della Cattedrale».

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