
Si è polverizzato schiantandosi a Milano sulla facciata di una palazzina a due piani il piccolo aereo da turismo decollato poco dopo le 13 da Linate e diretto ad Olbia, in Sardegna. È precipitato pochi minuti dopo il decollo, forse per un’avaria al motore che potrebbe aver preso fuoco. Tutte le otto persone a bordo, tra cui gli esponenti di una famiglia di ricchi imprenditori romeni e un bimbo, hanno perso la vita.
È stata una domenica listata a lutto quella di oggi a Milano. Il tragico incidente ha messo in secondo piano il voto per Palazzo Marino e ha acceso i riflettori sulla periferia sud, al confine con San Donato. All’ora di pranzo un rumore strano ha tagliato l’aria seguito da un boato, da fiamme e una colonna di fumo nero salire da un edificio in costruzione, fortunatamente vuoto, dove dovrebbe trovare spazio una stazione dei pullman di lunga e media percorrenza, biglietterie, uffici e foresteria per gli autisti.
«Apocalittica» è stata la scena davanti agli occhi di chi era in attesa del bus e di chi immediatamente si è sporto dai balconi o si è affacciato alla finestra dei palazzi vicini, che danno su via 8 ottobre, giorno della strage di Linate. Il Pilatus PC, di Dan Petrescu, 68 anni proprietario e pilota - al suo fianco c'erano anche la moglie 65enne e il figlio 30enne Dan Stefan - subito dopo essersi alzato in volo si è trasformato in una bara. Con loro anche un imprenditore italiano, Filippo Nascimbene, lombardo di 33 anni, con la moglie, il figlio piccolo e la suocera, che sono invece di nazionalità francese.
I problemi sono cominciati pochi secondi dopo e a nulla sono servite le manovre disperate per evitare lo schianto. La torre di controllo «lo ha seguito fino a un certo punto e dopo si è registrata qualche anomalia nella traccia radar, ma da bordo non è partito alcun allarme», ha spiegato il procuratore aggiunto Tiziana Siciliano che con il pm Giovanna Cavalleri ha fatto un sopralluogo in vista dell’apertura di un’inchiesta - avverrà già domani - per disastro colposo.
Oltre a raccogliere le testimonianze di chi ha assistito alla tragedia, sono già state acquisiti i video di alcune telecamere di sorveglianza della zona. «È stato ripreso il momento dell’impatto, pochi secondi», ha proseguito il magistrato ripetendo che è «troppo presto per ipotizzare» quale sia stata la causa della tragedia. Ora inquirenti e investigatori dovranno ricostruire la dinamica. «L'impatto è stato devastante, una vera e propria esplosione», ha affermato Carlo Cardinali, funzionario dei vigili del fuoco di Milano, tra i primi ad arrivare sul posto con la speranza di trovare ancora qualcuno in vita. Invece tutt'attorno, in una vasta area recintata, coperti da teli, quel che rimane delle vittime.
«L'aereo - ha continuato - ha effettuato una virata», improvvisa rispetto alla rotta e quindi chi lo pilotava «probabilmente si è accorto di qualcosa di anomalo». In quegli attimi drammatici dall’altra parte della strada c'è chi ha visto l’aereo con «un motore in fiamme» venire «giù in picchiata». Altri hanno parlato di «boato» e di «vetri delle finestre di casa tremare» o di aver notato il Piper «perdere il controllo» e disintegrasi contro il palazzo. «Era basso. Poi molto fumo, le fiamme. In cielo volavano dei pezzi», ha raccontato Andrea, 19 anni. «Mi sono molto spaventato - ha ammesso - Poi sono arrivati polizia e carabinieri. La strada fortunatamente era libera, non c'era nessuno». Anche l'edificio era vuoto, è una palazzina in ristrutturazione, adibita a uffici e parcheggio per autobus. «Sarebbero bastati pochi metri più in là e avrebbe potuto essere una strage», ha affermato un uomo. Ancora verso sera, sotto la pioggia, dopo un breve sopralluogo anche dei sindaco di Milano Giuseppe sala e del suo collega di San Donato Andrea Cecchi, protezione civile, pompieri, polizia locale, polizia e carabinieri erano al lavoro soprattutto per mettere in sicurezza quell'edificio di due piani dove un aereo che doveva portare anche un bimbo in vacanza si è polverizzato.
Un piccolo aereo privato, è precipitato sopra un edificio poco dopo le 13, alle porte di Milano. È successo in via Marignano, a San Donato Milanese. Sono tutte morte le otto persone a bordo dell’aereo. Fra loro anche un bimbo, oltre ai cinque adulti passeggeri (una famiglia francese), al pilota e al copilota. Sul posto sono subito arrivati i vigili del fuoco e la polizia e i mezzi di soccorso. Il velivolo, un Piper, alcune auto e la palazzina sono andati in fiamme.
5 Commenti
Io
03/10/2021 13:55
Questi piccoli aerei nn devono volare sopra le città, è sempre tardi quando lo vieteranno
Valentina
03/10/2021 14:50
Io vivo vicino a un piccolo aeroporto di Casale Monferrato, ho gia protestato sui social, perche' passano sopra la mia casa bassi, ma nessuno fa nulla. Sono stufa mi rovinano tutti i week end dalle otto del mattino alla sera, mi muoiono delle piante, il rumore
Daniele
03/10/2021 15:19
Gli aerei non possono già volare sopra alcune città al di sotto di determinate quote, le zone sono interdette, ma partire e arrivare da aeroporti e aviosuperfici devoni pur farlo no?
Francesco
03/10/2021 14:59
Meno male che è caduto su una palazzina vuota altrimenti il bilancio delle vittime sarebbe stato ancora più pesante,una preghiera per i morti...
Pietro2
03/10/2021 15:26
Chi pensa agli aerei,chi pensa che gli muoiono le piante, e nemmeno una parola per quei poveretti,compreso un bimbo,che sono morti. Non vi dico cosa penso di voi ma prego solo per loro,che possano riposare in pace.
Francesco
03/10/2021 17:58
Ma che vuoi che siano 8 morti, difronte alla morìa di piante. Non credi?
Ignazio
03/10/2021 18:02
mi trovi pienamente d'accordo
Maria
03/10/2021 19:41
Io nn andrei mai ad abitare vicino ad un aeroporto o vicino ad un vulcano...è si le piante sono sacre facciamo un funerale...spero che quelle povere persone abbiano avuto poco tempo x pensare alla loro tragedia
PALERMTANO
04/10/2021 13:18
Che riposino in pace.