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Operaio investito sulla A14 e muratore travolto da ponteggio: altri 2 morti sul lavoro, inchiesta a Capaci

L'incidente di Capaci dove ha perso la vita Giuseppe Costantino

Altre due vittime sul lavoro, un bilancio che si aggrava in queste ore drammatiche. Poco prima delle 8 sull'autostrada A14 Bologna-Taranto, nel tratto tra Poggio Imperiale e San Severo in direzione di Bari, un addetto di una ditta esterna è morto dopo essere stato investito da un mezzo pesante all'altezza del km 528 durante la fase di installazione di un cantiere.

L'operaio aveva 47 anni ed era campano. Stava predisponendo la segnaletica per l'apertura di un cantiere per l'installazione di bande rumorose sul margine laterale della carreggiata quando è stato travolto. L'incidente ha coinvolto anche altri due operai: uno è rimasto leggermente contuso e ha rifiutato le cure mediche, l'altro è illeso.
A quanto si apprende, la vittima lavorava per la ditta Edil San Felice di Nola (Napoli), subappaltatrice di Autostrade. A investirlo è stato un tir guidato da un camionista originario della provincia di Brindisi. L'autista del mezzo pesante si è fermato per i soccorsi. Il 47enne - secondo una prima ricostruzione dell'accaduto - sarebbe rimasto schiacciato tra il tir che lo ha investito e il camion della ditta per cui lavorava. Per lui non c'è stato nulla da fare.

Tragedia oggi anche in provincia di Brindisi. Un muratore di 42 anni, Benito Branca, è morto mentre stava ristrutturando una palazzina a Mesagne. A quanto si apprende, l'uomo si trovava sul marciapiedi quando sono crollati l'impalcatura, il balcone e parte del solaio le cui macerie lo hanno schiacciato.
Secondo una prima ricostruzione dell'accaduto, verso le ore 12, mentre erano in corso lavori di manutenzione dello stabile, si è verificato il cedimento della struttura. In pochi istanti si è creato un cumulo di macerie: i presenti hanno iniziato a scavare con le mani.

I due incidenti di oggi arrivano a poche ore dalla disgrazia di Capaci dove è morto l'autostrasportatore Giuseppe Costantino, 52 anni, di Villabate, ma complessivamente sono sette le vittime in appena due giorni.

Inchiesta sulla tragedia di Capaci

Intanto a Palermo la procura ha avviato un’inchiesta sulla tragedia di Capaci, per quello che viene indicato come un incidente sul lavoro, e si è in attesa dell’autopsia e degli altri accertamenti necessari a stabilire perché non fosse in funzione il freno a mano.

Giuseppe Costantino era arrivato per una consegna alla New Coop,  in via Renato Guttuso, vicino al Villaggio delle More. Stava armeggiando attorno alle ruote posteriori del camion e aveva pure indossato i guanti per quell’operazione, dopo aver scaricato la merce al centro di stoccaggio.

Ma il mezzo pesante, in quel tratto in discesa, si è messo in movimento e lo ha travolto e schiacciato contro un muro. 

Le indagini intanto fanno il loro corso. Costantino lavorava come terzista, conducendo il tir della Dn Logistica di Catania che lo aveva dato in subaffitto. E proprio l’azienda, come scrive Vincenzo Giannetto sul Giornale di Sicilia in edicola, ha espresso «umanamente il dispiacere per questa perdita», confermando che «Costantino non risulta fra i nostri dipendenti».

Il cinquantaduenne risulta titolare di una ditta di trasporto di Bagheria, il suo lavoro lo avrebbe portato avanti spesso da solo.

Sei vittime in due giorni

L'incidente di oggi sulla A14 ha provocato la sesta vittima nell'arco di due giorni. Ieri la morte di Costantino a Capaci, ma nel tragico bilancio ci sono anche due morti nel Milanese, uno nel Padovano e uno nell'hinterland di Torino. Una scia di sangue cominciata a Pieve Emanuele (Milano), dove nel campus universitario Humanitas, collegato all'omonimo ospedale, un getto di azoto liquido ha investito due tecnici di un'azienda esterna causando ustioni da congelamento.
La Procura di Milano ha aperto un'inchiesta, coordinata dall'aggiunto Tiziana Siciliano e dal pm Paolo Filippini, per omicidio colposo, al momento a carico di ignoti, e ha disposto il sequestro dell'autocisterna con cui stavano effettuando il rifornimento di azoto liquido (che prima, però, dovrà essere messa in sicurezza), e del serbatoio-cisterna in cui viene depositato il liquido che è usato nei laboratori dell'università Humanitas per crioconservare cellule.

Emanuele Zanin, bresciano di 46 anni e e Jagdeep Singh, indiano di 42, lavoravano per la Autotrasporti Pé, specializzata in trasporti criogenici, dotata di certificazioni specifiche. I loro corpi, su cui è stata disposta l'autopsia, sono stati trovati a terra in fondo ad un locale a cielo aperto, una sorta di incavo che contiene il serbatoio-cisterna, mentre l'autocisterna era stata collocata a fianco del serbatoio. Una delle ipotesi è che lì siano stati investiti da una perdita di azoto. Al caso lavorano i carabinieri e il personale dell'Ats di Milano per verificare se ci siano stati errori nella manovra o mancanze strutturali.
Carabinieri e Asl, di Torino in questo caso stanno indagando anche su un altro incidente mortale accaduto a Nichelino, nell'hinterland torinese. Qui il titolare di un'officina, Leonardo Perna di 72 anni, è caduto da un'impalcatura alta due metri in un'officina meccanica in via XXV Aprile. Nella caduta dall'impalcatura avrebbe sbattuto violentemente la testa.
Morte anche a Loreggia, (Padova) dove Valerio Bottero, un operaio di 52 anni che lavorava nella ditta Lavor Metal è caduto caduto da un'impalcatura alta cinque metri ed è deceduto sul colpo. L'area in cui è avvenuto l'incidente è stata recintata, e sono statui effettuati gli accertamenti da parte dello Spisal per eventuali violazioni in tema di sicurezza sul lavoro. La Procura di Padova sta coordinando i rilievi.

Incidenti sul lavoro, la rabbia dei sindacati

I sindacati tornano a chiede più sicurezza perché "non abbiamo più tempo, non si può più aspettare". Dopo le due morti nel Milanese "oltre a ricostruire la dinamica dell'incidente mortale confidiamo nelle indagini in corso per individuare con certezza le responsabilità, per evitare come spesso accade di derubricare l'evento ad una 'tragica fatalità'", affermano la Cgil Milano, Funzione pubblica Cgil Milano, Filctem Cgil Milano, mentre la Cgil di Torino parla di "una strage senza fine" ricordando che "proprio ieri, finalmente, questa emergenza è stata al centro del confronto con il Governo che ha preso in considerazione le proposte che da tempo facciamo. "Il piano sicurezza sui posti di lavoro sarà pronto nelle prossime settimane. Nel frattempo assumeremo provvedimenti immediati che anticipano il piano stesso. Lavoreremo sulla costruzione di una banca dati per raccogliere le violazioni che fin qui non c'è stata. Stiamo lavorando per definire delle sanzioni più tempestive per chi viola le norme".

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