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Il femminicidio nel Cosentino: lui aveva già schiaffeggiato la moglie, lei non l'aveva denunciato

Il procuratore: «Abbiamo un numero elevatissimo di denunce per reati di violenza di genere, è un trend in crescita. Ma troppe donne nascondono quello che subiscono»

Il corpo di Sonia Lattari viene portato via

In occasione di una delle numerose liti con la moglie, Giuseppe Servidio avrebbe schiaffeggiato Sonia Lattari. È quanto emerge dalle indagini sul femminicidio commesso in provincia di Cosenza. La donna , però, scelse di non denunciare quanto accaduto.

«Il fatto è stato ricostruito nei suoi dettagli e c'è poco da aggiungere - dice il procuratore capo di Cosenza, Mario Spagnuolo - ma c’è da dire invece che in questo momento in Procura abbiamo un numero elevatissimo di denunce per reati di violenza di genere ed è un trend che è in crescita, e noi provvediamo in tempi rapidi per avere le giuste misure contro gli autori e anche processi e sentenze».

Del resto, «vuol dire che la struttura repressiva contro questi reati funziona - dice ancora il procuratore - ma questo non è sufficiente perché resta fuori da questo contesto lo spettro di situazioni in cui, troppe volte, il soggetto debole non intende denunciare. Troppe volte ematomi e ferite vengono giustificati in termini non credibili, quando arriva la polizia sul luogo delle violenze. E allora invitiamo a denunciare, perché abbiamo tutta una struttura di supporto per affrontare i drammi di queste persone, se si affidano a noi. La persona violenta - aggiunge Spagnuolo - è in fondo una persona fragile, debole, che cerca di sopperire con la violenza alla mancanza di credibilità, di carisma, al fatto che non riesce più a portare avanti positivamente il suo rapporto di coppia, ma sono temi che devono affrontare i professionisti deputati allo scopo. Noi invece dobbiamo tutelare le persone offese, impedire che si verifichino fatti di violenza fisica o psichica, ma questo si può fare solo dopo che ci arriva una denuncia, altrimenti abbiamo le mani legate».

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